Sampdoria, Lucchini spera di poter tornare a vestire il blucerchiato anche da allenatore. E a Bogliasco c’è già il suo amico Ravaglia…
La città di Genova e la Sampdoria hanno lasciato ricordi indelebili in Stefano Lucchini. In 4 anni, dal 2007 al 2011, l’ex difensore ha giocato oltre 130 partite, dalla Serie A ai preliminari di Champions League.
Ciò che gli ha dato calcisticamente e umanamente la maglia blucerchiata è indelebile per lui, ora allenatore dell’Under 19 della Feralpisalò, in Primavera 2. Per questo ha raccontato in esclusiva a ClubDoria46 che il legame è ancora forte e che gli piacerebbe ritornare alla Sampdoria. Ora che è un tecnico, per esempio, strizza l’occhio alla possibilità di carriera che potrebbe aprirsi. Perché nella vita “non si sa mai“:
I tifosi della Sampdoria sono sempre stati una certezza nei momenti di difficoltà. Io con loro ho un legame particolare, purtroppo non riesco a tornare spesso ma ogni volta che l’ho fatto ho avuto una dimostrazione di affetto incredibile e ogni volta mi emoziono a tornare a Marassi. A volte vorrei anche tornare a giocare con quella maglia. Per me c’è stato qualcosa di bellissimo e mi piacerebbe un giorno, se ci fosse la possibilità, tornare anche in un altro ruolo a rivivere quelle emozioni che ho avuto da giocatore. Indelebile è il ricordo che ho dei miei 4 anni, della gente della Sampdoria. Non si sa mai nella vita…
Sampdoria, Lucchini: “A Genova emozioni incredibili. Tornerei anche in un altro ruolo”
ESCLUSIVA – Sampdoria, Lucchini: ritorno a Genova? Non si sa mai…
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A Genova ha vissuto l’apice della sua carriera e ci ha raccontato che con il gruppo che era arrivato in Champions League nel 2010 si era creato un rapporto bellissimo. Tanto che ancora è in contatto con Angelo Palombo ad esempio, o Giampaolo Pazzini, e soprattutto Luciano Zauri. Alla Sampdoria, però, adesso c’è già un suo amico, ovvero Nicola Ravaglia, che Lucchini considera uomo fondamentale per lo spogliatoio:
Ravaglia, che è anche un amico, è una figura importante. E’ una di quelle persone che nello spogliatoio sono fondamentali, perché magari giocando poco o non giocando nulla tengono alto il ritmo dell’allenamento perché sono vive, tengono alto il morale dello spogliatoio perché sono persone intelligenti e sono fondamentali dentro una squadra. A volte quando mancano il gruppo si sgretola. Poter contare su certe persone fa sì che, come la Sampdoria, si possa sperare di salvarsi.
E, come Ravaglia, un altro uomo leader nella Sampdoria di Dejan Stankovic è Emil Audero:
Audero ha dimostrato di tenere tantissimo alla Sampdoria, alla maglia, alla gente. Ha rifiutato di andare in Inghilterra per non lasciare Genova, è stata una scelta importante e ha manifestato il suo legame alla sua squadra. Sicuramente la sua decisione è legata alla gente della Sampdoria.
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