Eusebio Di Francesco deluso dopo l’esonero inatteso dall’Hellas Verona, ma l’ex tecnico della Sampdoria si toglie qualche sassolino dalla scarpa.
Un ritorno a casa molto amaro quello di Eusebio Di Francesco nella sua Pescara. Un rientro accompagnato non solo dall’esonero inatteso, ma da tutte le statistiche impietose snocciolate dai media sulla parabola discendente della sua carriera. Come per esempio che, dal marzo 2019, l’allenatore abruzzese classe 1969 ha subito quattro esoneri, compreso quello dalla Sampdoria. Piazza in cui avrebbe voluto rilanciarsi dopo la delusione di Roma, ma che invece ha rappresentato il primo di tre sollevamenti dall’incarico nel giro di nemmeno due anni.
Oppure l’altra statistica, quella delle 19 partite consecutive in Serie A senza nemmeno una vittoria, record negativo che porta il nome proprio di Di Francesco. Ma dopo la delusione dell’esonero inaspettato con l’Hellas Verona (ironia della sorte, contro gli Scaligeri aveva perso la partita che gli fu fatale alla Sampdoria), l’allenatore riflette sull’argomento e manifesta il suo disappunto.
Dalla Sampdoria al Verona, Di Francesco si sfoga: esonero prematuro
Esonero Verona, Di Francesco non ci sta: lo sfogo dell’ex tecnico della Sampdoria
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Come riporta la Gazzetta dello Sport, Di Francesco ha riconosciuto il momento no della sua squadra, con tre sconfitte su tre in campionato. Ma la tifoseria non ha mai smesso di applaudire il suo Verona, anche dopo una partita persa. Un Verona che giocava un buon calcio e che, soprattutto, seguiva compatto il suo allenatore senza scomporsi e senza voltargli le spalle. Di Francesco aveva ancora il pieno controllo del suo organico. Per questo la prima reazione dell’ormai ex allenatore gialloblu è stata la sorpresa di venire esonerato, seguita dal sentimento di essere stato tradito sotto il profilo umano prima che professionale.
L’ex tecnico della Sampdoria è subentrato a Ivan Juric, rimasto alla guida dell’Hellas Verona per due stagioni con discreti se non buoni risultati. Al netto di alcune partenze importanti come quella di Mattia Zaccagni o del portiere Marco Silvestri, Di Francesco osserva che c’è bisogno di tempo per cambiare DNA ad una squadra che ha avuto lo stesso allenatore per due anni. Tempo che Di Francesco sostiene di non aver avuto.
Alla Sampdoria, a suo tempo, fu esonerato dopo otto giornate, con appena tre punti conquistati e una vittoria nel primo turno di Coppa Italia. La media punti di Di Francesco in blucerchiato era la stessa che aveva dopo quattro giornate con il Verona, ovvero 0,75 a partita, alzata ancora solo dalla vittoria in Coppa Italia contro il Catanzaro.