Euro2021, Bartosz Bereszyński, il capitano della Sampdoria, ha caricato la sua Polonia in vista della difficile partita contro la Spagna.
In questi giorni si stanno svolgendo le partite dei gironi di Euro2021, l’Italia di Roberto Mancini è già sicura del passaggio agli ottavi di finale, avendo già vinto due partite su tre. Un’altra squadra sicura del passaggio di turno è il Belgio. Altre squadre invece devono ancora conquistarsi il pass per le partite ad eliminazione dirette e tra queste c’è sicuramente la Polonia di Bartosz Bereszyński.
Il capitano della Sampdoria in queste ore ha rilasciato un’intervista per caricare i suoi compagni, dopo la sconfitta patita con la Slovacchia, per 2 a 1. Uno stop imprevisto che rischia di compromettere la permanenza a Euro2021 se domani, ore 18, non arriveranno punti. Non sarà una partita facile contro le furie rosse, ma Bereszyński non si scoraggia. Racconta di un gruppo unito, solido che si fida l’uno dell’altro. Della volontà di restare in corsa.
Euro2021, Bereszyński: “Polonia gruppo unito. Importante il cambio di generazione”
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Queste le sue parole rilasciate ai microfoni del podcast Radio Polska Europa nel portale Łączy nas piłka:
Non ho mai sentito un rapporto così forte nel gruppo dentro e fuori dal campo. Questo si manifesta nel fatto che ogni sessione di allenamento è molto intensa. Giochiamo sempre per un obiettivo. Tuttavia, non c’è rivalità durante gli allenamenti, nessuno fa qualcosa per fare dispetto all’altro, per esempio passare male la palla. Questo atteggiamento è ottimo, non l’avevamo in precedenza. Il cambio generazionale è molto importante. I giovani pensano in modo diverso. Già dalla prima volta che sono venuti al campo di allenamento si sono mescolati come se avessero giocato con noi per anni.
Bereszyński ha fatto il suo esordio con la Polonia nel 2013, un veterano ormai. Un calciatore importante, così come lo è alla Sampdoria, con 130 presenze.
Quando sono entrato in prima squadra nel club, ho raccolto il bucato dai giocatori più anziani, ho sistemavo i palloni dopo gli allenamenti. Oggi non è così. Un giovane calciatore entra in squadra e viene trattato da pari a pari. Non importa se hai 30 o 17 anni. Non ci sono persone più importanti. Giochiamo per un obiettivo. Siamo una squadra.