L’ad della Lega Serie A De Siervo lancia l’allarme per gli stadi di Euro2032: il Ferraris e gli altri dovranno essere ammodernati con velocità
Non c’è più tempo da perdere. La scadenza di ottobre 2026 si avvicina ed entro quella data l’Italia dovrà fornire alla Uefa il dossier con gli stadi che avrà scelto per Euro2032. In una lista di 5, di cui fanno già parte San Siro (con l’incognita del rifacimento o abbattimento), l’Olimpico di Roma e l’Allianz Stadium di Torino, ne mancano due da scegliere. In lizza anche il Luigi Ferraris di Genova, che dovrà essere ammodernato e ristrutturato.
L’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, ha suonato il campanello d’allarme al festival del massimo campionato italiano a Parma, premendo perché i cantieri comincino il prima possibile:
Se i nostri stadi non saranno adeguati entro ottobre 2026, rischiamo di perdere la parte di Euro 2032 che ci è stata assegnata. La sfida degli stadi è cruciale e non possiamo permetterci di fallire. Siamo all’ultima chiamata: entro ottobre 2026, la Uefa verificherà i nostri impianti. Se non saranno adeguati, perderemo la parte di Euro 2032 che ci è stata assegnata
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Il rischio è quello di perdere l’assegnazione dell’organizzazione di Euro2032, ma anche di portare per le lunghe progetti di riqualificazione che dovrebbero andare al di là della manifestazione. La questione a Genova, che coinvolge Sampdoria, Genoa e Comune, a dire il vero si è un po’ arenata nelle ultime settimane. Ed è ciò che meno serve alla città, alle squadre ma soprattutto al nostro paese.
De Siervo non vuole incolpare nessuno, solo premere perché vengano messi a punto i progetti e poi siano realizzati entro due anni. L’ad però fa anche un riferimento alle società di Serie B che non si prodigano per dotarsi di un impianto da A, come il Venezia che ha bisogno di essere ospitato altrove per le prime gare del prossimo campionato:
In questo momento non vogliamo attribuire colpe, ma dobbiamo dimostrare di essere un sistema compatto, trovando risorse economiche e assumendoci le responsabilità che ci competono. Le infrastrutture non devono essere realizzate solo per i grandi eventi, ma sempre con metodo. Molte squadre di Serie B non investono nei propri stadi, forse anche per scaramanzia, creando problemi quando salgono in Serie A. Devono giocare le prime partite in altri impianti mentre adattano i propri dal punto di vista infrastrutturale