L’Italia ha dieci giorni per dare all’Uefa la disponibilità ad aprire per un quarto l’Olimpico all’Europeo 2021: da qui, poi, passeranno anche i protocolli per la riapertura dell’anno prossimo
All’Italia mancano solo dieci giorni per dare all’Uefa la disponibilità ad aprire l’Olimpico con almeno un quarto della capienza da totale. Da Nyon, infatti, hanno dato la deadline il 19 aprile: gli impianti che, entro quella data, non si saranno resi disponibili, non verranno inclusi nell’europeo itinerante.
Otto delle dodici città che dovrebbero ospitare le partite di Euro 2020 tra l’11 giugno e l’11 luglio sono state promosse. Si tratta di : San Pietroburgo, Baku, Amsterdam, Copenaghen, Bucarest, Glasgow, Budapest e Londra. Quattro le rimandate: oltre a Roma, anche Monaco di Baviera, Bilbao e Dublino. Quest’ultime sembrano molto vicine alla resa.
Al vaglio un protocollo: non si pensa solo all’Europeo 2021
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Il ministro Speranza, nella sua lettera alla Federcalcio, aveva parlato di disponibilità ad aprire al 25%. Stessa disponibilità di cui parla il Cts che, però, aggiunge una nota in cui afferma che “al momento non è possibile confermare gli incontri in presenza del pubblico. Pertanto, nei prossimi giorni, ci sarà un incontro tra FIGC e Cts per la definizione di un protocollo. Anche in vista della prossima stagione.
Il traguardo da raggiungere è quello dei 16/17.000 spettatori: un quarto dei circa 60.000 che può ospitare l’Olimpico. Il tutto in 60 giorni, il tempo che manca per immaginare un’Italia in ripresa. Un’Italia che dovrà pensare non solo ai grandi eventi, come l’Europeo, ma anche a far ripartire lo sport ai livelli più amatoriali.