Ex Sampdoria, Daouda Peeters ce l’ha fatta: ha sconfitto la sindrome di Guillain-Barrè, dopo quasi 500 giorni è tornato in campo con il Sudtirol
Quella di Daouda Peeters è una delle belle storie a lieto fine del calcio. Il centrocampista belga classe 1999 è subentrato al minuto 97 nell’ultima partita tra Ternana e Sudtirol, lasciandosi alle spalle una storia durissima, con tanto dolore e paura, ma anche molta tenacia. Quella che lo ha riportato in campo quasi due anni dopo la sua ultima presenza, il 1° ottobre 2021, con lo Standard Liegi.
Forse ai tifosi della Sampdoria non ricorderà nulla questo nome, ma di Daouda Peeters si faceva un gran parlare quando ha vestito la maglia blucerchiata. Nell’estate del 2018 lo scouting di Corte Lambruschini lo ha prelevato dalle giovanili del Brugge, ma è rimasto ben poco di proprietà sampdoriana. La Juventus il gennaio successivo lo ha acquistato per 4 milioni di euro, lasciandolo in prestito a Genova per gli altri 6 mesi e poi prendendoselo per la sua Under 23.
Nell’agosto 2021 i bianconeri lo hanno prestato allo Standard Liegi, per fargli fare un’esperienza in Prima squadra in un club importante del suo paese, dove di lui si parlava già come di un talento prodigio, con anche qualche presenza nelle nazionali giovanili. Da lì, però, la bruttissima notizia.
Ex Sampdoria, Peeters ha sconfitto la sindrome di Guillan-Barré: il centrocampista di nuovo in campo dopo quasi 2 anni
Ex Sampdoria, Daouda Peeters ha sconfitto la malattia: di nuovo in campo dopo quasi 2 anni. La storia
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Peeters ha cominciato a sentirsi male negli allenamenti con lo Standard Liegi e, nonostante le analisi inizialmente fossero perfette, non riusciva a stare meglio. Poi, dopo alcuni esami approfonditi, ecco la diagnosi che gli ha spezzato le gambe: il centrocampista ex Sampdoria aveva la sindrome di Guillain-Barrè.
Tecnicamente si tratta di una polineuropatia infiammatoria acuta, in genere rapidamente progressiva ma autolimitante caratterizzata da debolezza muscolare e lieve perdita della sensibilità distale, ed è autoimmune. Colpisce il sistema nervoso periferico, e causa una perdita del funzionamento degli arti. Un calciatore che, per molto tempo, non riusciva più nemmeno a camminare. In alcuni casi si torna alle attività motorie normali, con tante terapie di lungo periodo. In altri casi non si guarisce. In altri ancora, seppur rari, si muore.
Ma Peeters, dopo una terapia durata mesi e mesi, piano piano l’ha sconfitta, ricominciando prima a camminare, poi a correre. E, infine, a giocare a calcio. Al minuto 97 di Ternana-Sudtirol la su carriera calcistica gli è stata davvero restituita, anzi, se l’è ripresa. E ora può davvero ricominciare daccapo, dopo una lunga parentesi in cui solo la sua forza di volontà e l’aiuto dei medici l’hanno potuto salvare. E ora potrà tornare ad affrontare la Sampdoria da avversario, come un calciatore normale che pratica lo sport che ama.