Il bomber Federico Piovaccari ha annunciato l’addio al calcio a fine stagione, era nella Sampdoria della penultima Serie B
Il “Pifferaio” smetterà di suonare. Perlomeno su un campo da calcio. Federico Piovaccari, soprannominato così grazie all’esultanza alla Spongebob, appenderà gli scarpini al chiodo a fine stagione, quando si ritirerà alla soglia del 40 anni, che compirà il prossimo 1° settembre.
Il bomber di Gallarate saluta il calcio giocato dopo una lunga carriera, che lo ha visto indossare la maglia di tante squadre, soprattutto tra Italia e Spagna, ma anche Romania, Australia e Cina. In mezzo, anche un’esperienza alla Sampdoria, di quelle che lasciano però l’amaro in bocca.
Piovaccari fu acquistato dalla presidenza Garrone come uno dei rinforzi più importanti dopo la retrocessione in Serie B del 2011, per provare a risalire subito. Veniva dal Cittadella, dove segnò 23 goal in 39 partite l’anno prima e fu pagato 3,5 milioni di euro. Ma purtroppo non seppe incidere a causa di qualche infortunio e perché l’allora tecnico, Gianluca Atzori, non lo impiegò molto. Contò 17 presenze e 2 reti, ma appena 630 minuti, una media di 37 a partita.
Sampdoria, si ritira Piovaccari: il rammarico dell’anno a Genova e le esperienze dalla D alla Cina e all’Australia
Ex Sampdoria, Federico Piovaccari si ritira dal calcio giocato. La carriera
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La Sampdoria quell’anno riuscì nell’impresa promozione dopo un solo anno, grazie a Beppe Iachini che subentrò in corsa in panchina. Ma Piovaccari non è stato, suo malgrado, protagonista. In un’intervista di qualche anno fa, ha parlato dell’esperienza in blucerchiato come del suo più grande rammarico:
Il Cittadella mi ha lanciato tra i grandi, poi sono passato alla Sampdoria: quello è il mio più grande rammarico. La retrocessione in B fece male, io ho avuto problemi fisici ed era tutto molto difficile. Segnai ad Ascoli, mi feci male di nuovo, la società si mosse sul mercato e io preferii partire. So che è anche colpa mia, mi dispiace non aver avuto una seconda opportunità
Da lì è cominciata una serie di prestiti, con il club blucerchiato che lo girava spesso ad altri club senza confermarlo. Prima il Brescia nel gennaio dopo il suo arrivo, poi il Novara, il Grosseto, la Steaua Bucarest e l’Eibar, due club dove aveva ripreso grande confidenza col goal. Il contratto con la Sampdoria nel frattempo è finito e riparte dal Western Sydney. Inaugura così una lunga serie di trasferimenti a titolo gratuito, che lo riporteranno in Spagna, poi in Cina allo Yiteng.
Poi ancora il ritorno alla Ternana, di nuovo Spagna tra Rayo Vallecano e Cordoba e serie minori italiane, Paganese, Messina, Giugliano e Cavese. L’ultimo trasferimento a gennaio 2024, verso il San Cristobal, terza divisione spagnola. Da dove ha deciso di ritirarsi.
Un calciatore giramondo che ha toccato i vertici di questo sport e ha saputo sporcarsi le mani in provincia, si è reinventato in Spagna ma ha giocato anche in altri due continenti. Il suo ricordo della Sampdoria è dolceamaro, come di una stagione con tante aspettative ma condite dalla sfortuna. E chissà che, ora che ha smesso, non possa tornare a Genova sotto un’altra veste.