L’ex attaccante della Sampdoria, Nicola Amoruso ha raccontato il suo sogno nel cassetto che era quello di poter tornare in blucerchiato. Una vita sempre in viaggio per lui.
Nella storia della Sampdoria parecchia attaccanti sono passati da quel di Genova, uno di questo è Lorenzo Amoruso, attaccante classe 1974 cresciuto nel settore giovanile blucerchiato. Nella stagione 1993-1994 fece l’esordio con la maglia della Sampdoria, per lui 10 presenze con 3 goal segnati alla sua prima stagione tra i professionisti.
Quella di Nicola Amoruso fu una carriera sempre in viaggio, tante maglie indossate e tante città nella sua lunga carriera terminata nel 2011. Da Sampdoria passando per Fidelis Andria, Padova, Juventus, Perugia, Napoli, Como, Modena, Torino, Siena, Parma e Reggiana.
Ex Sampdoria, Nicola Amoruso e una vita da girovago
Ex Sampdoria, Nicola Amoruso: sarei tornato volentieri
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L’ex attaccante blucerchiato ha parlato ai microfoni di Fanpage spiegando il suo percorso in blucerchiato parlando anche del suo sogno di tornare in blucerchiato. Ecco le sue parole:
Un periodo bellissimo, perché lì ho fatto tutto il settore giovanile e sono cresciuto nella società di Mantovani che aveva vinto lo Scudetto. L’anno dopo ho esordito in campionato e ho fatto anche gol in Coppa Italia, che quell’anno vincemmo. Io durante il mio percorso avevo il sogno di tornare alla Samp ma non è mai successo: ci sono andato vicino una volta, quando Mazzarri andò a Genova dopo la Reggina ma alla fine non se ne fece nulla.
Ma non solo l’ex attaccante ha anche spiegato il suo addio, un addio che fu una scelta condivisa con la sua famiglia, ecco il suo pensiero:
Io ero stato in prestito alla Fidelis Andria e speravo di restare a Genova ma quando tornai dal prestito mi ritrovai venduto al Padova. Grazie al mio rendimento arrivarono subito offerte importanti ma scelsi i bianconeri perché ho sempre tifato per la Juve e non era importante se era la società che mi offriva meno. Fu una scelta condivisa con la mia famiglia e fu una grande emozione. Quelli alla Juve furono anni indimenticabili e molti non se lo ricordano ma io e Vieri, l’anno che perdemmo la finale col Borussia, chiudemmo la Champions da capocannonieri con 7 gol. Peccato per quella finale. Quando diventai titolare, togliendo il posto ad Inzaghi, mi infortunai e il recupero si allungò moltissimo