La principale emittente televisiva ligure ha lanciato la notizia della richiesta di concordato preventivo presentata lo scorso 16 gennaio dalla società Eleven Finance, che fa capo alla cosiddetta “Galassia Ferrero” per un debito superiore ai 100 milioni di euro. Ci sono implicazioni per la Sampdoria?
La notizia era già nell’aria da molti mesi: la Eleven Finance, azienda di Massimo Ferrero che opera nel settore del cinema, ha presentato la richiesta di concordato preventivo. La società appartiene alla Holding Max, la capogruppo che detiene le quote della Sampdoria.
La richiesta di concordato, se accolta dal Tribunale, consentirà a Massimo Ferrero di scongiurare almeno per qualche tempo il fallimento preparando un piano che consenta di pagare i creditori della Eleven Finance. Probabilmente dovrà scegliere per un concordato liquidatorio, andando a vendere i cinema e gli altri asset liquidabili, e non potrà optare per il cosidetto concordato in continuità aziendale, che gli consentirebbe di proseguire le attività della società.
Bisogna comunque tener presente che parallelamente i creditori hanno già avanzato istanza di fallimento, e quindi il Tribunale dovrà capire anche valutare se la proposta di concordato sia stata formulata al solo scopo di ritardare la dichiarazione di fallimento o possa avere margini di riuscita e di maggior soddisfazione per i creditori.
Sempre secondo l’emittente ligure “al 31 dicembre del 2018, il debito di Eleven Finance srl ammontava a 121 milioni 505 mila 561 euro. Sinora si era parlato di 55 milioni, ma quella risulta essere “soltanto” la perdita di esercizio. L’esposizione nei confronti dei creditori (in particolare le banche) è appunto di 121 milioni di euro. Da qui la necessità per il gruppo Ferrero di “ristrutturare” il debito, attraverso un piano di rientro convincente per chi (il Tribunale) ha il compito di valutarlo ed eventualmente concedere il concordato preventivo”.
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La Sampdoria in tutto questo, per il momento, c’entra poco e niente. E’ impensabile che nella proposta di concordato preventivo della Eleven Finance possa essere “usata” la società blucerchiata e il suo patrimonio, perchè trattasi di società autonome e separate.
“L’alternativa di Ferrero – si legge ancora – è rappresentata dalla vendita dei cinema, ma sinora le trattativa non hanno dato riscontri positivi. C’era stato un abboccamento con il gruppo Lucisano, che non era andato in porto. Il patrimonio immobiliare della sale cinematografiche di Ferrero è di per sé importante, ma la crisi del settore e il mercato stagnante non hanno aiutato a trovare una soluzione. E per un’eventuale cambio di destinazione d’uso, i tempi sono lunghi”.
Insomma “Se prima Ferrero si riteneva in una posizione di forza, ora il quadro è cambiato, anche e soprattutto alla luce della mancata disponibilità della famiglia Garrone a sottoscrivere nuove fidejussioni per la Sampdoria…”.
Ma è ancora troppo presto per dire che Massimo Ferrero è alle strette e sarà costretto a vendere la Sampdoria alla prima offerta: le tempistiche della procedura di concordato preventivo potranno comunque durare mesi e non cambiare di molto la situazione dell’attuale presidente…