Fischi al Ferraris. Per tutti, nessuno escluso. Giusti, sacrosanti. Perché dei 9 punti possibili, fattibili, da qui alla fine del girone di andata, abbiamo fallito il primo step. E adesso il bottino potenziale è diventato sensibilmente più piccolo, con 6 punti. 6 che, se fatti, ci porterebbero al giro bi boa alla pericolosissima quota di 18 punti. 6 punti che, concedetemelo, diventeranno 3 o al massimo 4.
Già perché sabato prossimo c’è il derby e Sampdoria e Genoa si troveranno di fronte, alla luce della Lanterna, incerottati, con ferite ancora da medicare. E non è detto non possa venire meno l’agonismo lasciando spazio alla paura. O che addirittura chi, a queste posizioni di classifica è più abituato, possa approcciarsi alla gara meglio di noi. La prima previsione, quella post Cagliari, sui punti da fare, l’ho clamorosamente ceffata: spero di ripetermi anche questa settimana.
Di fatto il Parma non ha fatto nulla di che per meritare la vittoria e legittimare la propria posizione in classifica, oltre alla prima mezz’ora di gioco. D’altra parte anche la Sampdoria non ha fatto niente per cercare di vincere la partita realmente. La traversa piena centrata da Gabbiadini trema ancora, ma non basta. Al momento dell’ultimo passaggio, quello per le punte, la palla tornava sistematicamente indietro. Ranieri in conferenza lo ha notato. Quagliarella ha ammesso che è la posizione di classifica stessa a far scendere in campo i giocatori ingessati. Comprensibile, ma non può essere il caso quando giochi in casa, contro il Parma. Che, con tutto il rispetto, non è certo quel tipo di avversario con il quale parti battuto al principio. In una festa come quella di ieri a Marassi, i tifosi, la storia stessa della Sampdoria, si sarebbe meritata ben di più. Soffermarsi sugli acquisti estivi è utile come pestare l’acqua nel mortaio, ma giocare in Serie A con la coppia Thorsby-Leris sulla fascia fa salire più di un brivido sulla schiena dei tifosi.
Sabato sera sarà durissima: con la classifica che fa paura, paura vera, per ambo le squadre, e un solo punto di differenza. La spunterà chi avrà la testa più fredda e il piede più caldo. Perché parlare di qualità, parlare di colpi dei singoli, quest’anno, per Samp e Genoa, è più che mai inopportuno…