Ritorno a Foggia da incubo per Pietro Iemmello che con il suo Catanzaro ha battuto i padroni di casa. L’aggressione però non viene sanzionata severamente dal giudice sportivo
Pietro Iemmello è tornato a Foggia, da avversario, vestendo la maglia del Catanzaro e ha segnato una doppietta nel tennistico 6-2 con cui gli ospiti hanno battuto i padroni di casa. Eppure, per il 30enne in prestito dal Frosinone e con un passato con i rossoneri pugliesi, le reti sarebbero potute esser tre.
Non si è portato a casa il pallone solo per la follia di un tifoso. Un singolo perché, come dichiarato dallo stesso attaccante in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, l’invasione di campo è stata figlia di un caso isolato:
Quella del Foggia è una grande tifoseria ma con tanti difetti. Quello che è accaduto è colpa del degrado e della maleducazione che ancora ci sono in città. Mi hanno detto che i tifosi si sono risentiti perché avevo preso la palla per segnare il terzo goal.
Si ci aspettava la mano pesante del giudice sportivo, Stefano Palazzi, che invece non sembrerebbe aver dato troppo peso all’accaduto. Centomila euro di multa al club, due giornate a porte chiude per la Curva Nord e una per la Curva Sud. A Pietro Iemmello è arrivata la solidarietà da parte del presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, mentre Nicola Canonico, il numero 1 del Foggia, ha chiesto pubblicamente scusa.
Foggia, ritorno da incubo per Iemmello. Il giudice sportivo però “chiude un occhio”
Follia a Foggia, Iemmello aggredito. E il giudice sportivo…
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Non se lo dimenticherà il suo ritorno a Foggia da avversario, Pietro Iemmello che però non nasconde un legame con la città che ancora resiste. E, non esclude un possibile ritorno:
Non ho paura, negli ultimi 30 anni nessuno a Foggia a fatto tanti goal quanti ne ho fatti io. Tutti quelli della retrocessione del 2019 quando vengono qui sono contestati e trattati male, era successo anche con Galano del Bari.
Eppure noi quell’anno la salvezza l’avevamo conquistata sul campo. Poi una penalizzazione dovuta ad alcuni dirigenti ci ha portato in Lega Pro. E loro se ne stanno comodi sulle loro poltrone adesso.
A preoccupare l’attaccante però è il messaggio che questo comportamento porta con sé. Per le famiglie allo stadio e i bambini davanti alla TV, tra cui la sua:
Che spettacolo hanno visto i tanti giovani tifosi presenti? Sono immagini che resteranno sempre nella loro mente. Mia moglie che guardava la partita con mia figlia alla televisione si è spaventata.
Nel 2022 in Italia queste cose non si possono vivere, non può una Curva scegliere chi deve o non deve tirare un calcio di rigore.