Molti fondi di investimento statunitensi stanno valutando l’ingresso nel calcio italiano: è arrivato il turno della Sampdoria?
Nei corridoi delle banche investimento di Wall Street e della City londinese, uno dei primi insegnamenti che si fanno ai ‘novellini’ è “Il denaro fermo è denaro morto”.
Per questo chi conosce le dinamiche degli ambienti economici statunitensi sa bene che fondi, società di investimento e istituzioni finanziare statunitensi sono piene di liquidità da investire. Una liquidità accumulata prima che la pandemia stravolgesse gli scenari. Ma quel denaro non può stare fermo. L’economia americana non riesce a sfruttare appieno questo denaro, e allora lo ‘sfogo’ naturale è all’estero. In particolare verso asset che possano garantire rendimenti sicuri e soddisfacenti per gli investitori.
Occorre quindi trovare obiettivi magari sottovalutati o comunque con un potenziale di crescita inespresso che necessità di investimenti per poter innescare un meccanismo redditizio.
Questo è il quadro. Ma perché gli investitori USA puntano sempre di più verso il ‘soccer’, come lo chiamano loro per distinguerlo dal football americano, vero e proprio sport nazionale?
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Gli investimenti USA nei club Europei
La notorietà del brand in tutto il mondo è sicuramente un criterio di scelta. L’ha spiegato bene Dan Friedkin, neo presidente della Roma (dopo James Pallotta, altro americano): “Why Rome? Because it is f…ing Rome”.
Come ben illustrato nel grafico, negli ultimi anni le società italiane sono viste come un’ opportunità di investimento soprattutto per le possibilità legate alla costruzione di un nuovo stadio, soprattutto nei casi di Fiorentina Milan e Roma. Il Parma, recentemente acquistato dall’imprenditore Krause è l’ultimo dei club italiani diventati a ‘stelle e strisce’ ed è ancora presto per capire la piega che prenderà. Anche se ci siamo già chiesti se sarà l’americano giusto per gli amici gialloblu.
In questo scenario è lecito domandarsi se la Sampdoria possa entrare nelle mire di un fondo di investimento. Dopo il fallimento della trattativa con Dinan e Knaster, è sempre Gianluca Vialli l’uomo che può portare i capitali necessari a rilevare il club blucerchiato, strappandolo a Massimo Ferrero, ormai inviso alla maggior parte dei tifosi?
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Discorso a parte per l’Inghilterra. Le squadre inglesi sono avvantaggiate e godono di maggior attrattività per il solo fatto di partecipare alla Premier League, che è un campionato che garantisce utili cospicui alle partecipanti, anche se non sono squadre di prima fascia.
Gli investimenti Usa nella media company della Serie A
Oltre agli investimenti nei club, i fondi puntano la cassaforte dei diritti tv. Ad esempio CVC, (fondo di private equity inglese ma che ha grandi investitori americani alle spalle), il fondo italiano FSI e Advent International (fondo USA) compongono la cordata che è in trattativa esclusiva con la Lega Serie A per costituire il soggetto che dovrà gestire i diritti tv del campionato per i prossimi anni. (per approfondire: Lega Calcio: tra i diritti tv e le richieste di Massimo Ferrero)