Alla fine dell’allenamento, mentre i giocatori della Sampdoria uscivano, i tifosi presenti a Bogliasco hanno fermato le auto
Ripresa degli allenamenti diversa dalle altre per i giocatori della Sampdoria. Questa volta, fuori dai cancelli di Bogliasco, c’era un gruppo di una cinquantina di tifosi ad aspettarli, quelli pronti a prendere le difese della maglia che amano e a far capire ai calciatori doriani che ora non c’è tempo per tirarsi fuori dalla battaglia.
La Federclubs aveva dato l’appuntamento alle 14.00, l’ora in cui, all’incirca, è cominciato il primo allenamento settimanale con vista sullo Spezia. Anche questa seduta diretta da Leonardo Semplici, che al momento resta al timone. I giocatori sono arrivati al “Mugnaini” già nella mattinata, dalle 10:30 circa in poi. Così, almeno all’arrivo, non hanno incontrato nessun sampdoriano ad attenderli.
A metà pomeriggio, alcuni dei rappresentanti della Federclubs hanno avuto un dialogo ravvicinato con i giocatori all’interno dei cancelli del “Mugnaini”. Un faccia a faccia occasione di confronto generale prima di cominciare a dialogare uno a uno coi singoli calciatori. Perché, nel momento in cui i giocatori blucerchiati stavano lasciando il centro sportivo, i sostenitori presenti hanno cominciato a fermare, praticamente una per una, le loro automobili.
Sampdoria, i tifosi a Bogliasco a colloquio coi giocatori
FOTO -Sampdoria, presidio dei tifosi a Bogliasco: fermate le auto dei giocatori. Il racconto
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Il primo ad uscire è stato Alessio Cragno, poi Ronaldo Vieira ed Ebenezer Akinsanmiro, quindi Simone Ghidotti Marco Curto, Alessandro Riccio, Bartosz Bereszynski e Gerard Yepes. A ruota più o meno tutti i calciatori blucerchiati sono incappati nel gruppetto di tifosi della Sampdoria che hanno voluto dire alcune parole a coloro che hanno l’onore e l’onere di indossare la maglia più bella del mondo. Quella che loro portano ora e, forse tra sei mesi o un anno, magari anche più, non vestiranno più.
Ma di quei colori i sampdoriani sono innamorati da sempre e quindi hanno chiesto di lottare, di non arrendersi adesso, nelle sette partite da vincere tutte da qui alla fine. Perché né la Sampdoria né la sua gente merita di andare in Serie C. Quanto i calciatori di Semplici abbiano recepito il messaggio lo si vedrà domenica 6 aprile a La Spezia. Intanto, però, i sostenitori blucerchiati, su iniziativa della Federclubs, hanno sentito il bisogno di far sentire la loro voce ai giocatori. perché il cambio di rotta deve esserci adesso.