Al funerale Sampdoria c’è stato spazio per tutti. Da Garrone a Ferrero ma lo sceicco Al Thani è stato il più colpito…
Giù le mani dalla Sampdoria. Non ci sono santi che tengono. E per chi c’era, per chi l’ha visto ci siamo capiti. Massimo Ferrero non è un santo. Come non lo è Edoardo Garrone. Ci salverà? Lo speriamo. Sta lavorando. Lasciamolo lavorare. Poi si vedrà. Funerale per tutti, pochi esclusi. C’è anche Marco Lanna tra le vittime. Ci sono le nostre canzoni e quel filo che ci lega sempre, anche quando si va giù. Perché come mi ricorda ormai da tempo il mio amico Giuseppe Viscardi: “Noi siamo noi y loro sono loro…”. Vujadin Boskov si che era un santo vero. In cielo come in terra.
Ma torniamo al nostro funerale. Giusto. Ce lo siamo meritato. Prima noi, poi loro. E loro con molte più cose da raccontare di noi. Questa è la storia recente. Quella a colori. Ma non vi nascondo che al di là delle bare, e delle croci blucerchiate avrei preferito, che se la prendessero di più con gli attuali protagonisti. E invece a rubare la scena è stato ancora Francesco Di Silvio e lo sceicco Khalid Faleh Al Thani.
Cammelli finti, dromedari veri. Sceicchi veri, presunti ma almeno in carne e ossa. E pure un meraviglioso bonifico da 40 milioni di euro. Una cifra che non è mai arrivata sul conto predisposto da Gianluca Vidal. E pensare che il commercialista di Massimo Ferrero a Dubai è pure andato. Forse in vacanza. Forse un giorno usciranno le foto, qualcuno forse le ha già viste. Ma d’altra parte in tanti sono stati presi in giro. O meglio hanno voluto credere allo sceicco innamorato del pesto e della focaccia di Recco.
Qualcuno scrive ancora, qualcuno ha preferito dedicarsi ad altro dopo aver pianto in diretta, immaginato di diventare il nuovo Manchester City o semplicemente il Psg.
Indimenticabili i comunicati tradotti prima dall’arabo, poi sbagliando l’inglese. Ma la lista è lunga. Come quella dei sudditi di uno sceicco che continua a vivere nel suo mondo.
E così dico che è stato giusto prenderci in giro. Fare ironia. L’abbiamo fatta anche noi in casa nostra. E dico bravi a quella Banda di Cialtroni che per primi, per puntate e puntate hanno cercato di farci conoscere meglio lo sceicco trasformandolo anche in un uomo per ogni pubblicità. Geniali.
Giusto. Ma sia chiaro. Che i primi a crederci (e spaventarsi) sono stati loro. Loro ci hanno creduto tanto, tantissimo.
Funerale Sampdoria, Di Silvio e Al Thani i più colpiti…
Funerale Sampdoria. Tutta colpa di Al Thani e dei suoi sudditi…
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E in questo gioco ci siamo caduti in mezzo anche noi. Noi intesi come Sampdoria, alti dirigenti e non. Ex giocatori, qualche giornalista o pseudo tale e tanti tifosi. Un gioco sulla cessione già visto altrove. Stessa procedura. Presentazione via facebook su una pagina di tifosi e via per settimane, a volte anche mesi, come nel nostro caso Inutile ripercorrere quello che oggi è diventata una barzelletta. Una presa in giro fatta anche da chi più volte ha rischiato il fallimento. Da chi, lo dicono i numeri, da quando esistiamo sono sempre dietro a inseguirci. Oggi tocca a voi, domani toccherà nuovamente a noi.
Oggi forse ci fa ridere, prima ci ha fatto incazzare. ci ha fatto litigare anche tra di noi. E questo non va bene. Per niente. Siamo tutti sampdoriani. E tutti (me lo auguro sempre) vogliamo il meglio per questi colori. Almeno noi.
E ci tengo a sottolinearlo. Ancora una volta. Perché ancora oggi qualcuno ha la pretesa di dettare la nostra linea editoriale. Noi abbiamo dato spazio a tutti e lo faremo sempre. Perché noi abbiamo la verità in mano. Non ce l’ha nessuno a dire il vero se non il buon Dio. Poi però se hai proclami, alla certezze non arriva niente. Allora, poi c’è l’altra faccia della medaglia. E la loro festa è diventata ancora una volta la nostra. Perché loro senza di noi, non ci sanno proprio stare…
A presto, per un nuovo derby. Il più bello d’Italia