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E’ il turno di Alessandro Grandoni, che arriva in blucerchiato nell’estate del 1998, dopo un’esperienza alla Lazio di Zeman. 172 partite con la maglia più bella del mondo, tra serie A, serie B e Coppa Italia.
Negli anni 1997/1998, l’asse Lazio-Sampdoria è molto, molto caldo: nell’estate del 1997 Eriksson e Mancini arrivano alla Lazio, nel 1998 Grandoni percorre la rotta inversa, verso Bogliasco… Non è una coincidenza: ” Quell’anno finii nello scambio che portò Mihajilovic alla Lazio” spiega l’ex difensore, “certamente loro mi consigliarono assolutamente la piazza di Genova, ideale per un giovane che come me aveva bisogno di minutaggio per crescere”
La prima stagione in blucerchiato però è da incubo…
“Si, arrivò Spalletti, alla sua prima esperienza importante, tanto quanto me che iniziavo a essere un giocatore importante. Ho sempre apprezzato la sua schiettezza, ma posso solo parlarne bene malgrado ci fossero momenti di scontro. Maniacale, davvero bravo a curare le partite, alla Samp ha peccato un po’ nella gestione del gruppo. Partimmo male, con l’eliminazione dall’Intertoto dal Bologna, poi arrivò David Platt, che poteva essere un nostro compagno di squadra, aveva appena smesso di giocare…Facevamo un sacco di partitine ed era ancora fortissimo, ma durò poco. Poi Spalletti tornò ma quel punto pagò anche la confusione societaria…e poi, ancora contro il Bologna, un’altro boccone amaro e la retrocessione…
L’anno dopo arrivò Ventura, ma lei rimase pochissimo.
Era davvero una squadra fortissima, la società desiderava fare bene da subito e ritornare in A. Io in estate mi operai alla caviglia e recuperai bene,… ma giocai poco e a gennaio Ventura, molto correttamente venne da me e mi disse che c’era la possibilità di andare in prestito al Torino in serie A per giocarmi appunto le mie carte da capitano dell’Under 21. Fui infatti convocato per gli Europei che vincemmo…Insomma devo ringraziare Ventura, perchè mi ha consentito di andare via per riprendermi al meglio e giocando con continuità.
Grandoni nella nazionale Under 21 Campione d’Eruopa
A Torino ha trovato Mondonico. Che ricordo ha?
Sicuramente un grande allenatore, ma era un momento di caos societario, tifosi scontenti, ovviamente.Il Torino è una piazza difficilissima quando le cose non vanno bene…purtroppo ho vissuto un’altra retrocessione…
Poi il ritorno a Genova per due anni, altre due stagioni complicate…
Si quell’anno trovai Luigi Cagni in panchina, sembrava ci fosse davvero tutto per riuscire a centrare la promozione, ma anche quell’anno non raggiungemmo l’obbiettivo. Arrivò Dionigi a gennaio e con lui anche qualche risultato positivo….ma non bastò. L’anno prima già si era buttato via la promozione alla fine con una buona scorta di punti di vantaggio, l’anno dopo invece venimmo fuori troppo tardi. La stagione successiva fu ancora più caotica, perchè ci furono continue voci di cambio di proprietà che durarono tutto l’anno, grande incertezza e risultati al di sotto delle aspettative.
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La svolta ci fu con l’arrivo della Famiglia Garrone in società. Che ricordi ha?
A giugno arrivò la famiglia Garrone, che decise innanzitutto di fare due mosse: mettere come direttore sportivo Giuseppe Marotta e come allenatore uno specialista in promozioni: Walter Novellino. In estate venne allestita davvero una grandissima squadra, arrivarono: Turci, Bettarini, Volpi, Bazzani e dal fallimento della Fiorentina Angelo Palombo 20 enne che correva per tutti. Noi e il Lecce facemmo un lungo testa a testa. Fu un’ annata stupenda dal 3 su 3 dei derby alla festa promozione a Genova dopo la partita contro il Cagliari.
Per lei però fu l’ultima gioia in blucerchiato…
Esatto. La stagione successiva ho giocato solo le prime due da titolare e poi basta… la società mi fa sapere che avrebbero voluto puntare su altri giocatori. Apprezzai molto la chiarezza, mi dissero in anticipo che nel mercato di gennaio mi avrebbero lasciato andare.
Adesso fa l’allenatore. Ci dice qualcosa di questa ‘seconda vita”?
Ho iniziato nel settore giovanile della Fiorentina per poi passare allo Scandicci. Sono tornato in Liguria al Savona perchè gli anni alla Sampdoria furono comunque positivi e sono contento di aver avuto la possibilità di tornare in zona… ora invece guido il Chieti. Chissà che in futuro…
Cosa intende?
Beh, a distanza di 22 anni posso assolutamente confermarti che il mio pensiero e quello di mia moglie, è quello di tornare , tra qualche anno a vivere a Genova… i miei figli sono nati entrambi nel capoluogo ligure e la Sampdoria una parte importante della mia vita calcistica…
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