Il presidente della Figc Gravina non esclude la possibilità di tagliare gli stipendi dei calciatori. Un gesto darebbe una grossa mano a Ferrero
“Non è tabù pensare al taglio degli ingaggi dei calciatori, mi riferisco soprattutto a livelli particolarmente importanti. Siamo chiamati tutti ad un gesto di responsabilità”, ha detto il presidente della Figc, Gabriele Gravina.
Le emergenze portano a decisioni drastiche e il presidente della FIGC, il quale non esclude nulla da qui alle prossime settimane. Intanto si cerca di programmare un nuovo calendario per farsi trovare pronti per tornare in campo e concludere questa stagione tormentata.
“Abbiamo ipotizzato la partenza della Serie A per il 3 di maggio, per finire il 30 giugno. La partenza più ottimistica è quella del 14 aprile, la seconda è ai primi di maggio, l’ultima al 13 di giugno. Nella malaugurata ipotesi non dovessimo riuscire a finire entro fine giugno, chiederemo a Governo, Uefa e Fifa la possibilità di sforare 10-15 giorni nel mese di luglio. L’obiettivo è giocare il più possibile con, se dovessero rendersi necessari, anche cambi di format, quindi con play-off o play-out. La nostra posizione è stata quella di dare priorità alle competizioni nazionali con la possibilità di inserire date di gare per Champions ed Europa League. I campionati nazionali possono essere gestiti autonomamente, tenendo conto anche delle date internazionali. Non vogliamo penalizzare nessuno, sappiamo benissimo che in caso di impossibilità di completamento di tutte le gare dovremo attuare modifiche della formula”.
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Ma quello che preoccupa maggiormente è il danno economico possibile nel caso di rinvio del campionato, oltre al rinvio già ufficiale dell’europeo 2020: “Sui danni economici la federazione sta raccogliendo tutti i dati che le singole Leghe stanno elaborando. Noi sappiamo che esistono degli accordi di natura contrattuale. Per questo l’idea è quella di giocare affinché il danno sia limitato. Si parla di 170-200 milioni per arrivare, con il blocco dei tornei, fino a 700 milioni di danni effettivi”.