Stefano Guberti è intervenuto in diretta sulla pagina Instagram Favole di Calcio e ha risposto alle nostre domande. Tanti i ricordi legati alla Sampdoria, ad Antonio Cassano tra magie, rotture e favoritismi…
Che rapporto ha avuto con Cassano?
Qua ci vuole un libro, è lunga… (ride ndr). Cassano, un po’ per il personaggio che si è costruito, un po’ per come è, diciamo che è un tipo un po’ particolare sotto tanti punti di vista. E’ un ragazzo bravissimo, ma allo stesso tempo quando gli gira la luna storta devi saperlo gestire. Purtroppo nel corso degli anni ci sono stati tanti episodi dove non sempre ha avuto gli atteggiamenti giusti, secondo me…
E in campo non ha raccolto quello che poteva…
Calcisticamente è un campione incredibile, poteva fare davvero molto ma molto di più di quello che fatto, e lui lo sa bene. Purtroppo non aveva sempre atteggiamenti corretti, e il gruppo di noi più “grandi” alla Samp gestiva questi suoi momenti particolari in maniera diversa da come venivano gestiti quelli di tutti gli altri compagni. Sapevamo che lui aveva una situazione particolare e gli venivano concesse delle cose in più rispetto agli altri. Non è una cosa che io reputo giusta, però era un giocatore fuori da ogni logica, che quando c’era la partita ti faceva la differenza quindi cercavi di portarlo il più possibile dalla tua parte, tenendolo il più calmo possibile in modo da farlo rendere al massimo…
In campo come si comportava con voi?
Antonio se ti reputava un buon giocatore, lui ti trattava benissimo anche in campo, ti cercava. Ma se pensava che non fossi alla sua altezza, o non riuscivi a capire come giocava lui, allora era un po’ meno morbido…
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Guberti: Cassano alla Sampdoria? Magie, rotture e favoritismi…
Che sensazione ha avuto segnando alla Roma da ex con la maglia della Sampdoria?
E’ stato bellissimo e ti spiego anche il perchè. Io ero di proprietà della Roma, ero in prestito alla Sampdoria quando l’anno prima la Roma perse lo scudetto proprio contro di noi. I giallorossi mi rivolevano, ma io ho voluto rimanere a Genova a tutti i costi per giocarci i preliminari di Champions League. Segnare alla Roma è stata una grande soddisfazione, perchè negli anni precedenti a Trigoria c’era gente molto più forte, lo ammetto, ma mi sono sempre allenato al 110% per essere al loro livello, ma loro si allenavano all’80%. Io però sono riuscito a ritagliarmi i miei spazi con il duro lavoro, anche se avevo meno qualità di altri.
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Vuole dire qualcosa ai tifosi blucerchiati?
Loro lo sanno già benissimo , alla Sampdoria è stata forse la parte più positiva della mia carriera in serie A, è lì dove ho reso al meglio, dove sono riuscito ad affermarmi, dove ho avuto il pubblico che mi stimava tantissimo, la gente, la società e il gruppo mi trattavano benissimo…son cose che non si dimenticano.
Com’è giocare a Marassi?
Molti mi hanno chiesto la differenza tra i derby di Roma e Genova. A Roma c’è più gente, ma l’intensità che senti quando si gioca Sampdoria-Genoa, non la senti in altre parti, proprio per lo stadio che ti fa sentire il triplo di quello che senti all’Olimpico.
Le piacerebbe fare l’allenatore?
Io ho già il patentino Uefa B, perchè vorrei prendere questa strada quando smetterò, ovviamente partendo dai ragazzini per imparare. Poi vorrei proseguire il percorso con Uefa A e master e vedremo se il destino vorrà… Ma fare l’allenatore è un mio sogno.
Daniele Franceschini, suo compagno alla Sampdoria, allena la Nazionale Under-20. Che ne pensa?
Abbiamo giocato assieme solo un anno, ma all’inizio mi stava antipatico perchè che quando ci avevo giocato contro non mi era piaciuto. Ma conoscendolo devo dire che è un bravissimo ragazzo, umile, un professionista esemplare. Come allenatore non l’ho seguito, ma in campo era molto intelligente e secondo me può trasmetterla ai suoi ragazzi.
Guberti: Cassano alla Sampdoria? Magie, rotture e favoritismi…
Ringraziamo Favole di Calcio, Alessandro Bergamaschi e ovviamente Stefano Guberti per la disponibilità.