Quello di Ibrahimovic è un campanello di allarme: gli infortuni fanno paura e ciò che accade in Bundesliga non fa ben sperare
Tornare sui campi dopo oltre due mesi di stop forzato può portare, indubbiamente, a degli stop forzati. Nelle squadre Serie A, che deve ancora riprendere, ci sono gli infortuni illustri di Manolas e Ibrahimovic, ma ciò che sta accadendo in Bundesliga è ancora più preoccupante.
I dati che arrivano dalla Germania non sono confortanti. Nella prima giornata, infatti, il rischio di infortunio è passato dallo 0,27% allo 0,88%, con un aumento del 266%. Dopo la seconda giornata, in Bundesliga, ci sono ben 65 giocatori fermi per infortunio. Ultimo della lista è il danese Yussuf Poulsen del Lipsia, che si è rotto i legamenti della caviglia.
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In un campionato con diciotto squadre, sono quasi tre calciatori ai box per squadra. Le squadre tedesche, inoltre, hanno anche avuto un mese per allenarsi e, tra la prima e la seconda giornata, hanno avuto un’intera settimana di riposo.
In Italia, con il progetto di giocare ogni tre giorni e in tre fasce orarie, di cui una alle 16:30, il rischio rischia, perdonate il gioco di parole, di essere maggiore. Gli incontri ravvicinati, ma, soprattutto, il caldo sono un fattore di rischio altissimo per gli infortuni. Basta guardare a ciò che accadde nei mondiali in Brasile, quando Marchisio ammise di avere avuto: “Sensazione quasi di allucinazioni”.
Per Umberto Calcagno, vice-presidente dell’Aic: “Le partite dovranno essere solo in fascia serale o alle 18:30”. Affinché non succeda ciò che sta avvenendo in Germania e che l’infortunio di Ibrahimovic a fa paventare.