Il derby Sampdoria-Genoa “non è uno sport per signorine…”. È una partita vera, una di quelle che vale tutto. Vale la salvezza…
“Il calcio non è uno sport per signorine”: cito solo perché funzionale all’articolo, non condividendo l’assunto allo stato attuale dove, il sottoscritto che è un fan del calcio femminile, apprezza molto la grinta messa in campo dall’altra metà del cielo pallonaro.
Ma detto questo, in vista della Stracittadina, qualche considerazione a latere, sotto la voce «Istruzioni d’uso: come affrontare un derby».
Partiamo da un fotogramma passato in settimana: Quagliarella che inveisce nei confronti di Yoshida in ragione della mostruosa defaillance in ordine alla rete del pari scaligero.
Voltiamo pagina: il giorno dopo grande enfasi social per mettere in sonno quella che era una più che giustificata reazione da parte di un veterano, capitano e uomo simbolo di fronte ad una sesquipedale castroneria di campo.
E allora che dire degli show Manciniani nei confronti del “povero “ Lombardo o delle plateali sottolineature rispetto ad errori di campo neppure troppo gravi. La Samp d’Oro che vinse lo scudetto era quella di Vierchowod e Pagliuca pronti a misurarsi sguardi e non solo in mezzo al campo.
Non voglio usare un luogo comune abusato come quello della Lazio dei tempi di Maestrelli che era tanto divisa da utilizzare due spogliatoi di fazione. Del resto l’origine del calcio è fiorentina: la gazzarra atletica è il suo habitat naturale.
Sampdoria-Genoa è un derby vero: ricordate Mihajlovic-Regini?
Il derby Sampdoria-Genoa “non è uno sport per signorine…”
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In tema di leggende è tutto un fiorire di retorica intorno agli occhi di tigre: ma le tigri azzannano, non stanno menare il torrone. Questo per dire che cosa: che il calcio, quello professionistico, è lo sguardo glaciale di Handanovic che non pietisce Radu in lacrime. “E’ il football, Signori” tanto per lasciare sul video traccia della citazione filmica del monologo di De Niro negli spogliatoi e di cui vi risparmio l’incipit “Tre minuti alla nostra più difficile sfida professionale” perché porta un tantinello sfiga.
In questa settimana che conduce alla Madre di tutte le battaglie, avrei preferito vedere qualche baruffa in più e non stanchi rituali legati ad un concetto imperante che è quello del “politically correct”. Mihajlovic che strattona Regini in campo è uomo che ha visto Vukovar rasa al suolo: cosa volete che gli importi di esternare un sentimento di fronte ad un’orrida c…..ta vista sul terreno verde.
Ecco, poi come sempre saranno i fatti a smentirmi ma è un rischio che ti assumi quando decidi di scrivere ante e non post. Tuttavia avrei preferito sentire un po’ di “odore di napalm all’alba” (e vai con le citazioni ) perché, in tema di luoghi tanto comuni quanto mai abbastanza abusati, “I bravi ragazzi si fanno sposare alle figlie…”.