Ilaria D’Amico va a ruota libera tra il suo passato recente in RAI e il suo futuro sentimentale con il matrimonio insieme a Buffon
Ilaria D’Amico, intervistata dal Corriere della Sera, è un fiume in piena. All’ex volto di SKY non è andata giù la chiusura del suo programma Che c’è di nuovo. Una chiusura frettolosa che ha scioccato la giornalista.
Se la vita lavorativa ha visto un brusco stop, c’è quella privata che va a gonfie vele, infatti si parla da tempo di fiori d’arancio per la giornalista e l’ex capitano della Nazionale Gigi Buffon, adesso impegnato nel ruolo di capo delegazione azzurra. Infatti l’ex portiere della Juventus ha finalmente chiesto in maniera romantica la mano della bella giornalista, una richiesta romantica e con tutti i crismi
A gennaio ho ricevuto la fatidica proposta: sono rientrata a casa, a Parma, e ho trovato il caminetto acceso, la musica, le lucine ed è arrivata la sua dichiarazione… finalmente fatta come si deve, dopo anni in cui me lo chiedeva nei modi meno romantici possibili.
Ilaria D’Amico tra matrimonio e tv
Ilaria D’Amico: adesso sposo Buffon e sulla Rai….
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Se la sfera sentimentale va a gonfie vele, così non si può dire di quella lavorativa con la chiusura del suo programma che resta una ferita aperta per la D’Amico, che non si è nascosta e ha raccontato quello che è successo al programma che stava conducendo sulla tv di Stato.
È stato scioccante. Ero intenzionata a vivermi un anno di stacco per dedicarmi alla mia famigliona e invece sono stata cercata e con una certa insistenza dalla Rai, in particolare da Mario Orfeo. Tutti dicono di non andare mai in Rai quando un governo è traballante ma mai avrei pensato di ritrovarmi ad essere Paperino, specie dopo tutte le rassicurazioni avute. Mi era stato detto che sarei andata in una sera affollata come il giovedì e per questo avrei avuto tutto il tempo per far crescere il programma. Un mese dopo, Orfeo litiga con l’ad e cambia ruolo, e poi cade il governo. Lì, in Rai, non è che Meloni alza il telefono e dice metti questo o quello, ma parte una sorta di stallo militare e succede a prescindere dagli schieramenti in carica. Improvvisamente, eravamo vissuti come intrusi, senza il minimo pudore o rispetto per me come professionista.