Il Southampton batte clamorosamente il Liverpool. L’allenatore, Ralph Hasenhuttl, al fischio finale della partita si è inginocchiato davanti a Klopp e, ancora incredulo, è scoppiato in lacrime.
Una liberazione, un enorme sospiro di sollievo, una soddisfazione inspiegabile. Queste sono le possibili traduzioni che noi, a mente fredda, possiamo fare delle lacrime dell’allenatore del Southampton,Ralph Hasenhuttl , versate dopo aver sentito quel liberatorio triplice fischio. Un pianto che significa tante cose, che riunisce tanti sentimenti e aspettative, ma che è lì a ribadire che il calcio è molto più di un gioco.
In primis, il Southampton non vinceva da quasi un mese (13 dicembre ultima vittoria), contando che in Premier si è giocato pure durante le feste. In più vincere questa partita porta il Southampton di Hasenhuttl a 29 punti, che vuol dire (per ora) parimerito con Tottenham e Manchester City, in zona Champions.
Poi bisogna aggiungere che, davanti al Southampton, c’era la corazzata del Liverpool di Jurgen Klopp, che non perdeva dal 4 ottobre e che ha subito, contro i Saints, la seconda sconfitta in campionato. Contro ogni pronostico, contro ogni immaginazione i ragazzi di Hasenhuttl hanno battuto la squadra favorita per la vittoria del titolo, senza mai cedere un centimetro.
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Sì perché la partita è terminata con il Liverpool a secco: 1-0 per il Southampton, gara decisa da un goal di Ings al 2‘. Immaginate ora tutta la tensione che deve aver provato Hasenhuttl, trovatosi sopra di un goal contro il Liverpool praticamente per tutta la partita, in un Saint Mary’s purtroppo desolatamente vuoto (siamo sicuri che sarebbe esploso, eccome se sarebbe esploso).
Impresa compiuta da sfavoriti, con una gara gagliarda che ha smentito ogni previsione, sopra di un goal per oltre novanta minuti. E contro il Liverpool di Klopp, ribadiamo. Questo è quanto ha motivato la spontanea reazione di Hasenhuttl al termine della gara. Una partita vissuta e sofferta dentro, senza mai poter abbassare la guardia, con i nervi a fior di pelle. Perché la squadra di Klopp può far male in un lampo.
Un pianto liberatorio versato in ginocchio, perché le gambe quasi non reggevano più dalla fatica emotiva che ha dovuto fare. Quelle lacrime che però hanno il sapore di una gioia immensa, se, tra l’altro, è il tuo modo di esultare dopo aver sconfitto Klopp, colui a cui ti ispiri professionalmente.
Già perché Hasenhuttl ha detto di essersi sempre ispirato a Jurgen Klopp come mentore nel mondo del pallone. Poi però ha battuto Klopp. E fu così che l’allievo batté il maestro, o se preferite Davide batté Golia. Poi si inginocchiò davanti a lui e pianse lacrime di gioia. La favola del Southampton contro il Liverpool ha avuto un finale davvero felice.