La Sampdoria di oggi si deve smarcare dal passato, dalla figura ingombrante di Massimo Ferrero. Serve un segnale del club…
Se questa è una commedia, allora è il momento di farla finire in fretta. Anche perché non ride nessuno e soprattutto non ridono i tifosi blucerchiati.
E’ arrivato il momento che la Sampdoria attuale si smarchi una volta per tutte – con forza e decisione – da Massimo Ferrero e dai suoi tentativi di tornare in scena. Serve discontinuità e se vogliamo serve anche difendere un’immagine e un’idea diversa di Sampdoria, che il club faticosamente ha cercato di riconquistare in questi mesi anche e soprattutto in vista di un passaggio di proprietà.
Non posso pensare che il blitz di Ferrero a Milano nello stesso albergo dove poco prima si trovavano i dirigenti della Sampdoria per una serie di incontri di mercato (è successo mercoledì) sia stato frutto del caso.
Sampdoria, Ferrero ha ancora un ruolo in società?
Non credo quasi mai alle coincidenze. A pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca. Non giriamoci troppo attorno: Ferrero ha ancora un ruolo in questa Sampdoria e soprattutto sta ancora interagendo con la vita e coi protagonisti del club?
In termini strettamente legali l’ormai ex presidente è interdetto da qualsiasi attività imprenditoriale, non può interferire con nulla e non può prendere alcuna decisione. E però Ferrero ad oggi – attraverso la sua famiglia e anche attraverso un complicatissimo trust legato ai suoi concordati romani – è di fatto ancora il proprietario della Sampdoria.
Ergo, quello che vorrei sapere è se in questo momento Ferrero ha ancora dei contatti all’interno della società e se soprattutto può mantenere vivo un ruolo di tra virgolette disturbatore esterno, con l’obiettivo magari di orientare a suo favore certe vicende e certe scelte, soprattutto quelle legate alla cessione del club.
Credo sia arrivato il momento che la Sampdoria attuale prenda posizione in modo ancora più forte su Ferrero: del resto solo lo scorso aprile l’imprenditore romano – quando si trovava ancora agli arresti domiciliari (da un mese è tornato in libertà ma andrà a processo per bancarotta fraudolenta in Calabria) – aveva mandato una lettera dai toni duri in cui aveva criticato apertamente l’operato dell’attuale cda.
Sampdoria, Marco Lanna rappresenta la discontinuità da Massimo Ferrero
La Sampdoria di oggi si smarchi da Massimo Ferrero…
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Un board che viceversa è riuscito – con Lanna al comando e con qualche buon guizzo di mercato (bravo Faggiano soprattutto con Sabiri e Rincon) – a salvare una squadra che stava finendo in serie B come un piombino, in una situazione societaria a dir poco paradossale, riportando il pubblico finalmente allo stadio.
Ecco, su Marco Lanna sento di poter mettere la mano sul fuoco: lui di sicuro rappresenta la discontinuità rispetto a Ferrero, con Ferrero non ha mai lavorato in passato e con Ferrero non ha avuto e non avrà mai alcun rapporto.
Anzi conoscendo un po’ Ferrero sono convinto che il Viperetta sia anche un po’ geloso di Lanna, una persona per bene che fa il presidente della Sampdoria e che viene amato dai tifosi. Ma del resto stiamo parlando di due concetti completamente diversi di presidenti. Però nella Sampdoria attuale non c’è soltanto Lanna.
Tanti uomini chiave, per non dire quasi tutti (compreso il trustee Vidal) hanno lavorato sotto Ferrero dal 2014 ad oggi: il rispetto nei confronti dell’ex presidente è dovuto (come è dovuto nei confronti di chiunque, ci mancherebbe) ma ora è arrivato il momento di smarcarsi con forza da chi ormai non è più al timone della società da oltre sei mesi e di pensare solo al bene della Sampdoria stessa.
Perché nessuno della Sampdoria si è dissociato da Ferrero?
Non guasterebbe neppure qualche dichiarazione di discontinuità ancora più forte da parte dei diretti interessati.
Bisogna mettere fine a queste zone d’ombra che ogni tanto ritornano, non si può lasciare spazio ad alcuna ambiguità. Del resto gli stessi dirigenti attuali della Sampdoria – penso a Romei e Osti, solo per fare un paio di nomi – hanno avuto dei contrasti anche forti con Ferrero nel corso della loro esperienza blucerchiata e sanno bene quanto l’appeal del club possa crescere, anche in prospettiva cessione, senza la sua ombra ingombrante.
Dopodiché intendiamoci Ferrero è libero di andare dove vuole (per esempio non ci ho trovato nulla di male nel vederlo tra gli invitati al matrimonio di Candreva a Roma) e di mantenere i rapporti con chi crede, pur al netto dei paletti giudiziari. Io resto convinto che Ferrero almeno sino al 2019 abbia garantito alla Sampdoria risultati tutto sommato accettabili – al netto di una lunga serie di uscite a vuoto a livello verbale – e che probabilmente il suo errore più grande resti quello di non aver venduto il club al gruppo Vialli per 80 milioni (cifra che gli sarebbe servita probabilmente anche per evitare i suoi successivi guai giudiziari).
Ora però non si possono proprio non vedere i risultati negativi della sua gestione complessiva. Ecco perché la commedia – se di commedia si tratta – adesso deve finire davvero. Una volta per tutte la Sampdoria di oggi – che forse potrà portare anche a quella di domani – deve smarcarsi da Ferrero.