E’ stata la Sampdoria di Ruud Gullit a ispirare “Il problema dei 3 corpi” la serie che sarà su Netflix, ispirata all’opera di Liu Cixin
Che cosa c’entrano la Sampdoria e Ruud Gullit con “Il problema dei 3 corpi”, la trilogia letteraria di Liu Cixin che a breve diventerà una serie Netflix? La versione televisiva del capolavoro letterario è diventata il nuovo fenomeno cult della nota piattaforma di streaming e, a breve, sarà disponibile per tutti gli abbonati.
Tornando alla Sampdoria, è lo stesso scrittore di fantascienza a raccontare a La Repubblica il legame tra i blucerchiati e la sua opera. Un legame nato grazie all’amichevole che i blucerchiati giocarono in Cina contro la Nazionale cinese nell’estate del 1995 e che la squadra di Sven-Goran Eriksson perse per 3-1, con goal di Riccardo Ferri su punizione.
Sampdoria, il racconto di Liu Cixin su Gullit
La Sampdoria di Ruud Gullit ha ispirato la serie Netflix del momento. Ecco perché
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Ad assistere a quella partita, replica di quella giocata l’anno prima e vinta 4-2 dalla Sampdoria, c’era anche Liu Cixin:
Curiosamente vinse la Cina, forse perché la Sampdoria non prese la partita sul serio
Ai tempi lo scrittore non poteva permettersi un posto in prima fila e vedeva i giocatori lontani come puntini. Da lì l’intuizione vincente:
Ho pensato: se nell’universo ci sono civiltà intelligenti, viste le distanze enormi, anche i loro pianeti sembreranno puntini di uno schema.
Un’intuizione già raccontata nel blog di John Scalzi circa dieci anni fa. Qui la spiegazione più dettagliata con, in più, la rivelazione su Ruud Gullit, la stella più luminosa di quella Sampdoria:
All’epoca avevo appena iniziato il mio lavoro e tutto ciò che potevo permettermi era uno dei posti economici dell’ultima fila. Da quella distanza, i complicati movimenti tecnici eseguiti dai giocatori in campo venivano filtrati, lasciando dietro di sé solo una matrice mobile di 23 punti, uno dei quali era il pallone. Anche la stella più brillante della partita, Ruud Gullit, era solo un altro punto vagante ai miei occhi. Mi sono reso conto che l’eliminazione dei dettagli rivelava la chiara struttura matematica del gioco. ‘È proprio come per le stelle’, mi resi conto. Le distanze interstellari nascondevano e rendevano inaccessibili le complessità interne di ogni civiltà. Agli occhi di osservatori come noi, le civiltà extraterrestri appaiono solo come punti di luce.