La Sampdoria è come la Divina Commedia. C’è chi va in Paradiso, chi resta in Purgatorio e chi cade all’Inferno. Intanto in cielo ci va…
Amici di ClubDoria46, amici sampdoriani, amici sportivi, si chiude l’anno solare, si chiude il girone d’andata di questo campionato e tutti, bene o male, stilano classifiche, redigono pagelle e pagelloni, bocciano o promuovono questo e quello.
Posso forse esimermi? Sì, potrei, ma scelgo di no. Per cercare di non accodarmi eccessivamente ai guru che quantificano in termini numerici mercato, rosa, organigramma, allenatore, magazziniere, speaker e sponsor mi limiterò a erigere un paio di barriere, novelle “cortine di ferro”, tra i buoni, i cattivi e coloro che devono scontare qualche peccatuccio. In fondo, non siamo sotto Natale (ed Epifania)?
E lo farò in due puntate, parlando di squadra e ambiente. Perché un conto è chi va in campo, un conto è chi la Sampdoria la sostiene (in qualsiasi ruolo) fuori dal rettangolo verde.
In Paradiso va anzitutto Sebastiano Esposito. Lo abbiamo aspettato a lungo (primo gol a Modena, dopo una decina di partite), ma ne è valsa la pena. È stato necessario trovargli la giusta collocazione in campo, dargli fiducia, aspettare che il fisico tornasse alla piena efficienza, ed ecco servito un giocatore da serie A.
Ci vanno poi, e sostanzialmente per gli stessi motivi, Fabio Borini, Ronaldo Vieira e Pajtim Kasami. L’ex Milan e Roma è stato sostanzialmente il primo ad assumersi il ruolo di guida in campo, e il terzo – al netto della brutta espulsione alla penultima recita – ne ha raccolto idealmente il testimone all’infortunio. Il secondo, invece, è stato un vero rebus per (praticamente) cinque anni. Sarà un giocatore di calcio? Cosa sa fare? Fisicamente sta in piedi? E, dopo tanto cercargli una collocazione, eccolo interno di sinistra a fianco di un regista basso, sempre e improvvisamente tra i migliori.
In Paradiso sicuramente Estanis Pedrola, e speriamo solo di poterlo rivedere presto a Genova, guarito, perché ha dimostrato qualità e grinta: il Pedrola di inizio campionato, con l’Esposito attuale e un bomber centrale di qualità, costituirebbero un reparto da serie A.
Sampdoria come la Divina Commedia e anche Nicola Murru si merita il Paradiso…
La Sampdoria è come la Divina Commedia. In Paradiso ci va…
LEGGI ANCHE Calciomercato Sampdoria, La Repubblica è sicura: Verre in uscita
Tra i buoni vanni inseriti i due laterali bassi, Depaoli e Giordano: affidabili, capaci di crescere con la squadra, sanno anche trovare la porta. Cosa che per adesso non è riuscita a Yepes, ma non tarderà: anche lui può considerarsi, finalmente, una scommessa vinta, il regista che alla Sampdoria mancava dai tempi di Torreira.
Con Depaoli e Vieira, anche Murru è uno di quei ragazzi su cui la tifoseria partiva prevenuta, salvo essere smentita sul campo. Il mancino sardo sembra finalmente tornato quello di inizio carriera, quando – diciassettenne debuttante – aveva catturato l’attenzione delle grandi del campionato. Sarà la fascia da capitano, sarà la fiducia, oggi Murru è un punto fermo per costanza e abnegazione.
Sono indeciso per due dei tre giovanissimi componenti l’estrema difesa blucerchiata, ossia Facundo Gonzalez e Filip Stankovic. Hanno fatto intravedere doti eccellenti nei rispettivi ruoli, alternate a topiche dovute essenzialmente all’inesperienza. Il portiere ha acquistato sicurezza col trascorrere delle giornate. Tra i pali è un felino, in uscita (soprattutto nella lettura tattica del traversone avversario) deve ancora crescere, ma è indubbio che il tempo giochi a suo vantaggio.
Il mancino uruguagio, invece, ha doti non comuni, non è particolarmente falloso, ha piede educato e sa tenere la testa alta. A volte è uno spettacolo vederlo avanzare palla al piede, con naturale autorevolezza. Ha invece margini di miglioramento nell’interpretazione dei tempi di gioco: lo si è visto in qualche diagonale errata e nella tendenza a fare il Baresi (o Beckenbauer, o Passarella), sapendo che al fianco non ci sono propriamente fenomeni.
E, da ultimo, mando in Paradiso Pirlo e Baronio: hanno avuto necessità di rodarsi (io stesso, e faccio ammenda, non sono stato sempre tenero), ma adesso mi sembrano molto più realisti, pur senza abiure. E la squadra è con loro.
I Tifosi della Sampdoria vanno in Paradiso
Per me, in Paradiso, va per definizione la tifoseria blucerchiata: la prima (per distacco) della cadetteria, in casa e ancor più per certi versi in trasferta, con numeri che sarebbero stati ben superiori se le cervellotiche decisioni di osservatori che non osservano e organismi che non organizzano, ma si limitano a vietare, non avessero depotenziato quello che è un valore aggiunto, ovunque. C’è voglia di Sampdoria, in città e anche per i tanti innamorati di fuori. E’ palpabile, dopo anni di costrizioni e restrizioni. Chi è al timone lo sa benissimo, e qualcosa si inizia a vedere.
A presto, con Purgatorio e Inferno.