La Liga si appresta a ripartire senza tifosi. Una decisione necessaria che costringe i club a rimborsare gli abbonamenti. Una scelta che in Italia non è ancora stata discussa.
La Liga ha deciso la data della ripartenza e la partita con cui ricominceranno le ostilità del massimo campionato spagnolo. Il prossimo 11 giugno andrà in scena il derby andaluso tra Betis e Siviglia.
Una scelta che testimonia ancora una volta la voglia di ripartire, ma in Spagna non si sono fermati qui. In attesa di poter concludere questa stagione, i club hanno pensato ai tifosi e agli abbonamenti sottoscritti quest’anno, ma che a causa del Covid-19 non sono stati sfruttati a pieno.
Liga, i club si muovono per rimborsare gli abbonamenti e in Italia?
Restano 5-6 partite, che andranno perse, e soprattutto la pianificazione degli abbonamenti per il prossimo anno. Alcune società, però, hanno deciso i giocare d’anticipo e venire incontro alle esigente dei loro tifosi. Come nel caso dell’Espanyol e dell’Atletico. La squadra di Barcellona ha scelto di rinnovare gratuitamente le 27.883 sottoscritte dei soci e rimborsare il 20% degli abbonamenti. I disoccupati potranno usufruire della restituzione in contanti, gli altri invece vedranno convertita la loro percentuale in buoni da usare nei negozi del club. L’Atletico, invece, scalerà il 20% dagli abbonamenti del prossimo anno.
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C’è anche chi ha deciso di rinnovare gli abbonamenti gratuitamente, come nel caso del Leganes o Getafe. Il Valladolid farà scegliere ai suoi tifosi: vedere restituita la quota, in contanti, corrispondente alle partite che si giocheranno a porte chiuse o scalarla dal prossimo abbonamento. Mentre Real Sociedad e Granada hanno optato per la restituzione della parte non utilizzata, per cause di forza maggiore, senza contemplare a prossima Liga.
E in Italia cosa succede? Si litiga sui diritti Tv ma sui tifosi no. Nessun club ha parlato di rimborsi o cose simili. Il nostro sistema calcio insomma sembra essere un passo indietro rispetto al resto d’Europa sotto questo punto di vista.