‘La bella stagione’: c’è Vialli e anche gli altri calciatori che vinsero lo scudetto con la Sampdoria nel 1991, il live delle loro parole
Gianluca Vialli, Roberto Mancini, ma anche gli altri protagonisti di quell’incredibile corsa scudetto della stagione 1990/91. Stagione che segnò la vittoria tricolore della Sampdoria. Un’annata irripetibile, che tifosi in questi giorni hanno voluto ricordare e celebrare, in occasione del trentennale dalla vittoria del campionato.
Tutti insieme. Tutti presso la Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale, a Genova. Tifosi ed ex calciatori, per la presentazione del libro ‘La bella stagione’, curato da Mondadori. Libro che ripercorre le gesta di quel gruppo, della squadra del presidente Mantovani.
Hanno parlato in tanti, qui c’è la prima parte, con le voci dei protagonisti. Gianluca Pagliuca, portiere di quella squadra indimenticabile ha ricordato il rigore parato all’Inter.
Sapevo come tirava Matthaus: forte a incrociare nell’angolino. Quella volta ha tirato centrale e mi ruppe anche la catenina. È stata la parata più importante di tutte per me.
Poi è stato il turno di Inverizzi e Pari. Hanno parlato dei loro ricordi, di quella stagione. Al centro c’è il senso di appartenenza a quel gruppo. Ecco le parole del primo.
La nostra storia si racconta da sola. è impossibile non conoscerla se non si è interessati alla Sampdoria. In quel gruppo c’erano unità di intenti, senso di responsabilità e voglia di raggiungere i traguardi. Ma anche rispetto ed amicizia, anche il più scarso tra di noi si sentiva come Pelè. Il progetto Mantovani si può spiegare così.
Le parole dei protagonisti
LIVE – Sampdoria, Vialli e gli altri protagonisti: le loro parole (Parte 2)
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Poi è stato il turno di Pari, che ha riportato alla luce un simpatico aneddoto.
Ero l’unico ragioniere in squadra. Ero io, insieme a Vialli e Vierchowod, ad andare a parlare con il presidente Mantovani. La scommessa delle mille lire? Ogni volta che mi vedeva, mi stringeva la mano e chiedeva i soldi. La vittoria sull’Inter? L’apoteosi. Devo dire però che già due mesi prima avevamo capito di poter arrivare fino in fondo.
C’è spazio anche per il derby, grazie alle parole di Pellegrini, che racconta anche quale è stata secondo lui la ricetta di quel successo incredibile.
E’ stata la finalizzazione di una crescita sia come uomini, che come calciatori. Rispetto alle altre squadre avevamo un vantaggio, siamo arrivati a Genova da giovanissimi. La nostra amicizia quindi l’abbiamo coltivata anche fuori dal campo negli anni. I derby? Ci tenevamo tantissimo. Qualche anno fa vidi lo spot “La seconda pelle”. È perfetto, perché quella maglia faceva sentire chiunque genovese.
Patto di non lasciare Genova? Io fui escluso, potevo andare alla Lazio, ma poi arrivò Mantovani e mi disse: ‘Sarei davvero contento se restassi’ e io volevo restare qui a tutti i costi. Essere capitano di quello spogliatoio non fu facile. Ci voleva uno psicologo più che un allenatore. Ma Boskov era perfetto per gestire quelle situazioni.
C’è spazio anche per l’ex presidente della Sampdoria, Edoardo Garrone, che ha voluto ricordare quella stagione, vissuta da tifoso. Il suo ingresso nella società blucerchiata, infatti, arriverà molto tempo dopo.
I miei sono ricordi da tifoso. Quelli sono gli anni più belli della mia vita. Rivedere quelle immagini, quel periodo mi emozioni come allora. Mio padre? aveva deciso insieme a Mantovani di avviare la sponsorizzazione con la Erg che ha portato tanta fortuna.