Gonzalo Maroni ha avuto finalmente un’occasione, una delle poche sin qui concessagli. E’ andata male…
Al minuto 68′ di Sampdoria-Napoli Ranieri toglie Ramirez, nervosissimo. La Samp sta cercando di pareggiare, e allora sarebbe dovuto entrare in campo un altro Gonzalo. Non Higuain, anche se contro il “suo” Napoli avrebbe fatto comodo, ma un altro Gonzalo Maroni. Non quello avulso dal gioco, non il pesce fuor d’acqua che ha vagato per il campo 22 minuti più altri 10 di recupero senza capirci molto. Giocate non ne ha fatte, palloni toccati pochi, solo tanto nervosismo, tanto che Ranieri gli ha urlato di trattenere la garra contro i suoi avversari che cercava di provocare in qualsiasi maniera. E allora forse sarebbe stato meglio tenere Ramirez…
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Quando si parla di Maroni, la frase ricorrente è “Diamogli tempo, non facciamolo diventare un altro Correa”. Già, un altro argentino, bruciato troppo in fretta, sacrificato sull’altare delle plusvalenze.
Però che sia considerato ancora ‘acerbo’, non pronto per il campionato italiano è un dato di fatto, Ranieri non l’ha mai negato.
L’esordio in campionato è da dimenticare in fretta: d’altra parte dopo solo 95 minuti racimolati in due gare di Coppa Italia con Crotone (ad agosto) e Cagliari, forse non si poteva attendersi nulla di diverso. D’altra parte o si insiste sul ragazzo o prenderlo in prestito con diritto di riscatto non ha avuto molto senso: a giugno rischia di tornare in Argentina, senza rimpianti per ora…