Clamoroso. Massimo Ferrero si sarebbe deciso a cedere la Sampdoria. E’ il titolo a quattro colonne del Secolo XIX sicuro che qualcosa si stia muovendo per davvero. “C’è il mandato a vendere. Massimo Ferrero nei giorni scorsi ha incaricato un’azienda specializzata di contattare o incontrare pos- sibili acquirenti della Sampdo- ria per una cessione in periodo breve. All’advisor è stato chiaramente indicato un prezzo (è fissato un range che non è oggetto di trattativa se non per un minimo margine) corrispondente al valore pondera- to della Sampdoria, che non sono certamente i 90/100 milioni”.
Le motivazioni? Certamente economiche che riguardano la sua azienda, la sua Eleven Finance (i cinema) oggi in liquidazione, evitandone il fallimento. Ma questa volta Massimo Ferrero vuole evitare di ripetere gli errori commessi coon trattativa con il “gruppo Vialli”.
Non vuole coinvolgere la squadra, i risultati di Ranieri e anche per questo “la comunicazione all’esterno del mandato a vendere non è casuale, è un messaggio chiaro. “Il valore delle proprietà immobiliari – ricorda ancora il Secolo XIX – riconducibili alla famiglia del presidente blucerchiato è in realtà superiore al debito che è chiamata a risarcire, ma la loro cessione richiederebbe per natura del bene tempi medio/lunghi. Così la scelta condivisa è stata mettere in vendita l’asset in attivo della galassia Ferrero, cioè la Sampdoria. Che, sia chiaro, non rischia nessun fallimento”.
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Adesso tocca all’advisor portare l’acquirente giusto per la Sampdoria, un nome che garantisca sicurezza e investimenti. Tra i nomi fatti, ClubDoria46 ha fatto quello di Alessandro Costacurta che come nel caso di Gianluca Vialli sarebbe a capo di una cordata di imprenditori tutti italiani.
Ma sarebbe ricomparso anche il nome di Volpi, che a sua volta sta cercando da tempo di vendere lo Spezia. Nessun ritorno di fiamma degli americani, “che anzi nelle scorse settimane hanno effettuato una due diligence sul Parma. A conferma di come la Samp non fosse una loro passione”.
Non resta che augurarsi che sul campo, come in società si lavori al meglio…