Matteo Monforte chiede a Matteo Manfredi di essere un vero presidente della Sampdoria come Paolo Mantovani: ci vuole anima e cuore
Quasi mi stavo dimenticando di Matteo Monforte. Vogliate scusarmi tutti voi cuori sampdoriani. Cuori che battono forte. Ma il mio viaggio di ritorno da Reggio Emilia è stato interminabile. Quanti pensieri, quante parole. Quante cose avrei voluto scrivere e che invece non ho scritto. Farò testamento.
Per fortuna l’amico Matteo, autore, scrittore, comico e soprattutto sampdoriano, ci ha pensato lui. Si perché diciamola tutta. Siamo stati brutti. Tanto brutti quanto cazzuti nel finale. Quel finale che come sempre ci fa dimenticare settanta minuti inguardabili, vergognosi. Ecc, ecc…
Ma a colpire il tifoso dell’UC Sampdoria è stato il rosso a M’baye Niang. Ecco Matteo con Peccati di gol sul principale e unico oramai giornale di Genova:
Soltanto nel calcio si possa trovare qualcuno tanto vile e scorretto da buttarsi a terra senza essere stato minimamente nemmeno sfiorato, procurando un grave danno al giocatore avversario, costretto a dover abbandonare il campo per espulsione…
Altra corretta riflessione oltre quella di insultare una categoria, quella dei calciatori scarsa rispetto ai nostri anni. Quelli miei e di Matteo, naturalmente.
…Penso che gli arbitri si permettano di fare questi strafalcioni e di passarla liscia solo con le squadre con cui sanno di poterlo fare, senza che nessuno dica loro nulla. E adesso tutti ci bullizzano e deridono…
Sampdoria, Matteo Monforte: Manfredi deve essere come il presidente Paolo Mantovani…
Matteo Monforte: la Sampdoria ha bisogno di un presidente. Matteo Manfredi lo è? Lo era Mantovani…
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Ma adesso arriva il pezzo forte. Fortissimo. Direi inaspettato. Ma estramamente corretto. Che condivido a pieno. Avrei voluto scriverlo io se non mi fossi perso al Bar Mario…
Chi ci va, al microfono, a denunciare certi scempi che, ogni domenica, ci penalizzano? Manfredi? Nel senso: avere il ruolo societario di “presidente” fa di una persona davvero un PRESIDENTE? Io non so praticamente quasi nulla, di Manfredi. So che paga gli stipendi regolarmente, ok, benissimo, grazie, sempre debitore. Ma questo basta per essere un presidente alla sampdoriana, o ci vuole qualcosa in più? Mantovani era solo uno che pagava gli stipendi? Duccio era solo uno che pagava gli stipendi? La Sampdoria ha sempre avuto un’anima e un cuore: il suo presidente e i suoi tifosi…
Poi ancora. A differenza dei tifosi che ci sono e cantano invece di tirare pomodori, dice Matteo. Invece…
La società dov’è? Il cuore dov’è? La Sampdoria dov’è? Si possono investire centinaia di milioni, come ci è stato ripetuto, in giocatori e debiti, ma se poi non c’è un cuore pulsante, che batte davvero, muore tutto, mi dispiace, e noi ne siamo l’esempio per antonomasia
Infine la stoccata di campo. Giusta anche questa…
Siamo a metà marzo, a un punto dalla C, e il fatto è che noi non abbiamo storicamente nemmeno gli anticorpi per nuotare nella merda. Incrociamo le dita e facciamo gli scongiuri, dunque. Chissà che qualcuno ci ascolti e ci metta una mano sulla testa. È l’unica maniera che abbiamo, d’altronde, per sperare di cavarcela per il rotto della cuffia e non retrocedere (anche perché se aspettiamo una trovata di Semplici: campa cavallo) . Teniamo duro, gente.