L’ex arbitro Gianpaolo Calvarese ha analizzato il caso da moviola tra Pedrola e Amatucci in Cittadella-Sampdoria, manca un rigore a Sottil…
La Sampdoria esce con un pareggio a reti bianche sul campo del Cittadella, quello del Tombolato è stato uno die nove pareggi di giornata a eccezione del Cosenza vittorioso sul campo della Reggiana. I ragazzi di Andrea Sottil però possono recriminare per un intervento nell’area dei veneti che ha visto come protagonisti Estanis Pedrola e Lorenzo Amatucci.
I blucerchiati hanno protestato in campo e al termine della sfida con l’arbitro Santoro, ma il direttore di gara e la sala VAR non hanno ritenuto l’intervento falloso. L’ex arbitro Gianpaolo Calvarese sul suo sito calvar.it ha analizzato la dinamica dell’intervento:
Protesta la Sampdoria per la mancata assegnazione di un calcio di rigore nel finale del match del Tombolato contro il Cittadella.
Le lamentele di Sottil, in campo e in conferenza, sono giustificate: sbaglia effettivamente l’arbitro Santoro, pur ben posizionato, a non concedere il penalty per l’intervento di Amatucci ai danni di Pedrola.
Un episodio complesso, che si verifica in uno spazio ristretto in cui i due scarpini e il pallone, in un contesto quasi statico, si trovano a distanza ravvicinata.
Era fallo sullo spagnolo
MOVIOLA Cittadella-Sampdoria, Gianpaolo Calvarese: su Estanis Pedrola era rigore!
Pedrola se ne va in serpentina, va in uno contro uno; Amatucci ha l’obiettivo di arrivare sul pallone, ma lo spagnolo è veramente rapido ad arrivarci lui per primo, cercando di giocarlo. A quel punto il difensore trova solo il piede, lo scarpino, che fisicamente è davanti al pallone. Il contatto è falloso.
Va detto che vista la direzione del pallone era comunque difficile per il direttore di gara capire se ci fosse arrivato per primo Amatucci o Pedrola, tanto che la dinamica dell’episodio risulta chiara solo dopo qualche replay.
Questa l’analisi dell’ex direttore di gara sul discusso episodio arbitrale. Il rigore non può essere considerato un goal mancato in quanto bisogna prima calciarlo, però tra arbitro in campo e varista e assistente VAR nessuno dei tre è stato in grado di prendere la decisione giusta. Giustificato Santoro, in quanto in campo in presa diretta tutti devono avere l’attenuante di poter sbagliare o vedere male, resta però grave il fatto che con replay, zoom e slow motion nella sala VAR nessuno abbia preso la decisione corretta.