La moviola di ClubDoria46 di Sampdoria-Torino: promosso l’arbitro Luca Massimi, che gestisce bene una gara ricca di difficoltà interpretative
SAMPDORIA – Torino (Sabato 15 Gennaio 2022 – 22ª giornata)
Arbitro: MASSIMI Luca (Sez. Termoli)
Assistenti: CAPALDO (Napoli) – GARZELLI (Livorno)
IV: DIONISI (L’Aquila)
VAR: MARIANI (Aprilia) – AVAR: LONGO (Paola)
Moviola del Club, Sampdoria-Torino: promosso Massimi
Partita sostanzialmente corretta e priva di difficoltà interpretative e gestionali (al termine del match solo 2 i provvedimenti di ammonizione annotati sul taccuino del direttore di gara) che, nonostante la giovane età del fischietto, viene condotta in maniera positiva con una buona collaborazione del team arbitrale. VOTO: 6,5.
Primo tempo
Dopo il calcio d’avvio operato dai blucerchiati, la Sampdoria conquista il primo calcio di punizione dopo appena 45″ dal fischio di Massimi. Da questa circostanza scaturisce la prima occasione del match per Candreva che lascia ben sperare (illudendo i tifosi).
Al 9′ Falcone anticipa in elevazione Sanabria. Buona la valutazione del direttore di gara che giudica in maniera positiva il contatto, indicando senza indugi il tiro dalla bandierina (nessuna protesta da parte della punta granata). Cinque minuti più tardi (14′) scontro del tutto fortuito e casuale tra la testa di Zima e l’arcata sopraciliare di Thorsby. Entrambi i giocatori, contusi, ricevono i soccorsi dai rispettivi staff medici. Il norvegese della Samp, tuttavia, rimedia una brutta ferita che lo costringe ad una vistosa fasciatura per il resto del match (frenandone l’indole battagliera).
Al 18‘ passa avanti la Sampdoria con Caputo. Errore in fase di impostazione dell’estremo difensore granata Milinkovic-Savic che rinvia sui piedi di Thorsby. Il norvegese verticalizza per Gabbiadini che, a sua volta, lancia Caputo verso la porta ospite; bravo il numero 10 blucerchiato a rientrare dall’iniziale posizione di fuorigioco per riportarsi dietro la linea del penultimo difensore (nella circostanza Zima che, largo sulla destra, tiene in gioco la punta). Positiva la valutazione del primo assistente Capaldo, confermata anche dal check-VAR. Un minuto più tardi, corre qualche rischio di troppo Thorsby per un intervento in ritardo su Singo: il direttore di gara si limita alla concessione del fallo (risparmiando l’ammonizione).
Dopo il pareggio con il colpo di testa di Singo, alla mezz’ora, altro scontro Zima/Thorsby. Questa volta è il difensore granata a subire, ma nella stessa circostanza Thorsby viene invitato a tornare al di fuori del terreno di gioco per pulire la ferita e tamponare la perdita di sangue.
Nei minuti finali del primo tempo, al 43′ Rincon anticipa in area di rigore blucerchiata Rodriguez subendo fallo. Il contatto è veramente al limite ed è bravo l’arbitro a valutare il contatto tra i piedi dei due giocatori, giudicando bene la dinamica e la sequenza dello scontro tra i due.
Nel recupero (46′) Thorsby cade in area di rigore granata dopo la leggera (e maliziosa) spinta di Zima, abile a mettere fuori tempo il centrocampista e ad accompagnarne la caduta. Giudica bene anche in questa circostanza l’arbitro, comunque ben posizionato dietro all’azione.
Moviola del Club, Sampdoria-Torino: prova sufficiente di Massimi
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Secondo tempo
La ripresa si apre, sotto il profilo arbitrale, con l’abbraccio di Lukic al limite dell’area granata ai danni di Thorsby al 51′. Calcio di punizione interessate con ammonizione allegata (corretta), nonostante il plateale dissenso del giocatore serbo all’indirizzo dell’arbitro.
Al 64′ altra ammonizione ai danni di Bremer per l’atterramento a centrocampo ai danni di Caputo, impedendo la ripartenza in verticale della Samp.
Al 68′ la ribalta il Torino con il goal dell’ex Praet che, di testa, è libero di piazzarla alle spalle di Falcone: pallone che si infila, letteralmente, in fondo ed oltre la rete, complice un buco nelle maglie che costringe quindi il direttore di gara ad interrompere il gioco per consentire la riparazione.
Nei venti minuti (+5 di recupero) che separano le due squadre dal triplice fischio non accade più nulla di rilevante dal punto di vista arbitrale.