Anche Omar Colley come tutti i suoi fortunati predecessori (Mustafi, Skriniar e Andersen) si sta confermando un giocatore di valore, uno che può fruttare una grossa e ricca plusvalenza.
Ma Colley oggi è soprattutto un punto di forza della Sampdoria. Uno di quelli su cui si può costruire la squadra del futuro. Basta volerlo, basta non cederlo alla prima offerta che arriva con Poste Italiane.
Prima con Giampaolo (anche se non da subito), non con Di Francesco, nuovamente con Ranieri, Colley sta diventando un giocatore con dei numeri impressionanti: il capitano del Gambia è secondo in A, dietor solo a al kosovaro Amir Rrahmani, con 233 palloni recuperati, media di 15,5 a gara, ma soprattutto è molto più avanti del suo amico Kalidou che ha fatto lo stesso identico suo percorso, dal Genk, in Belgio, alla nostra Serie A. Identica anche le cifre pagate: Koulibaly 8.5 milioni cinque anni fa dal Genk contro i 10 più bonus pagati dalla Sampdoria di Massimo Ferrero.
Se l’oro nero del Napoli vale oltre 50 milioni, l’anno scorso si è parlato addirittura di 100 milioni di euro, il nostro Omar Colley non può valere meno di 25-30 milioni. Valutazione che può ancora crescere sopratttutto se Omar dovesse mantenere questo rendimento per tutto il campionato.
Senza mai dimenticare che la Samp ha una grande tradizione nei centrali di difesa: Skriniar (35 milioni, all’Inter) e Andersen (30, al Lione) sono state le ultime due cessioni in un ruolo dove il Doria ‘pesca’ sempre benissimo…