Diviso tra Genova, Piacenza e Bergamo, il ds della Sampdoria Osti racconta come vive l’emergenza e come sarà il mercato nel futuro
Carlo Osti, ds della Sampdoria dal 2012, vive a Piacenza, luogo vicino al primo focolaio del contagio: “Codogno è a 10 chilometri da qui. L’allarme è scattato subito. Sono piacentino d’adozione e il virus si è portato via le nostre radici e la nostra memoria”.
Vive a Piacenza, ma, nella sua carriera di calciatore e dirigente ha trascorso 10 anni a Bergamo, altra città messa in ginocchio dal Coronavirus: “Non guardo più certe immagini: troppo strazianti quelle dei camion militari che portano via le bare. Conosco bene Bergamo e si rialzerà”.
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La pandemia ha cambiato molte cose, a cominciare dal modo di lavorare: “Lavoriamo più al video. Però ora capisci il valore del tempo, ci sono molte altre cose oltre al calcio. Un modo per riappropriarsi della propria vita oltre che di spazi nascosti o dimenticati”.
Osti parla anche del futuro della Sampdoria e della città di Genova: “Con Ferrero e i miei collaboratori abbiamo tante idee per il futuro. Anche Genova rinascerà con il nuovo ponte Morandi e sarà d’esempio per il resto dell’Italia”.