La Sampdoria ha tamponato la crisi con il pareggio di Ascoli: durante la sosta, però, la dirigenza dovrà mettere in chiaro la posizione di Andrea Pirlo sulla panchina
Due settimane di sosta dopo il pareggio di Ascoli. La Sampdoria arriva al secondo stop del campionato con appena quattro punti in nove partite e un penultimo posto che non può non preoccupare. E, soprattutto, non può non continuare a far traballare la panchina di Andrea Pirlo, da diverse settimane in discussione.
La dirigenza lo ha confermato a più riprese sia tramite Nicola Legrottaglie che tramite Andrea Radrizzani, ma è indubbio che qualche domanda sul futuro sia stata fatta. Così come sono stati contattati possibili tecnici per sostituire, eventualmente, Pirlo. Sempre, però, facendo attenzione all’omologa del piano di ristrutturazione del debito.
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Come riporta Il Secolo XIX, queste due settimane dovranno essere usate bene dalla dirigenza. Nicola Legrottaglie, Andrea Radrizzani, Andrea Mancini dovranno cercare di capire dove intervenire per ripartire al meglio. Anche capendo bene come valutare la posizione di Pirlo, che non può essere in bilico ogni partita.
L’errore che non deve fare la dirigenza è confermare la fiducia in base ai risultati di una singola partita, depotenziando di fatto l’allenatore. La posizione di Pirlo è “congelata” dopo il pareggio di Ascoli, ma in questa sosta la dirigenza deve chiarire cosa fare con Pirlo. Se sarà fiducia definitiva o, ancora, a tempo.