La giornalista sportiva Paola Ferrari, ospite di Verissimo, lancia una frecciatina a Diletta Leotta: la sensualità non la rende più credibile.
Paola Ferrari e Diletta Leotta non sono mai state grandi amiche. E questo si sa. La conduttrice sportiva della Rai torna a parlare della giovane collega. E lo fa a Verissimo, la trasmissione del pomeriggio di Canale 5 condotta da Silvia Toffanin, nella puntata in onda sabato 4 dicembre. La Ferrari parla anche della propria vita, delle difficoltà vissute quando era solo una bambina, della mamma con seri problemi mentali. Una vita, quella della giornalista, costellata di drammi e sofferenze che ancora non sono stati superati. A questo si aggiungono anche le molestie subite sul lavoro, soprattutto nel mondo dello sport
Ma andiamo per gradi. E partiamo proprio dalla collega Diletta Leotta, conduttrice sportiva di Dazn, spesso al centro del gossip. Quello che Paola Ferrari non riesce a mandar giù è l’esibizione, l’esposizione della fisicità prorompente pensando di fare carriera e di essere più apprezzati per il proprio aspetto.
Sono contraria al ruolo della donna fisicamente troppo esposta in questo lavoro, non è l’arma della seduzione che serve per essere credibile, ma ognuno è libero di fare quello che vuole. In questo modo diventiamo merce interscambiabile
Qualche riserva la Ferrari ce l’ha anche sulla liaison che la Leotta ha avuto con il sex symbol turco Can Yaman, che ha riempito giornali, riviste e il web per quasi tutto il 2021 e che è finita dopo l’estate:
Non ci credo perché sono a conoscenza di una sua passione importante per un’altra persona, ma fa bene a divertirsi
Paola Ferrari confessa: mamma cercò di uddicermi
Paola Ferrari contro Diletta Leotta: “La seduzione non rende credibili”
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Per quanto riguarda invece la propria vita, la giornalista ricorda i momenti da incubo vissuti con la madre, che arrivò addirittura a cercare di ammazzarla. Oggi il suo dolore più grande, ammette, è quello di non essere riuscita a perdonare la donna che l’ha messa al mondo:
Ho vissuto un incubo. Avevo una madre con dei problemi mentali seri: ha cercato per ben tre volte di uccidermi quando ero piccola. Poi, sono riuscita a difendermi e sono scappata via di casa. Ero sola, mio padre era assente e non avevo fratelli che mi proteggessero. È stato un trauma molto difficile da superare. Mi rammarico di non essere riuscita a perdonarla, nonostante lei me lo avesse chiesto. Quando poi mia mamma è venuta a mancare mi sono sentita in colpa. Su certe cose non riesco a voltare pagina
La paura dell’instabilità mentale della sua mamma l’ha sempre perseguitata, arrivando persino a minare la sua stabilità emotiva e sentimentale:
Non avevo istinto materno, volevo solo lavorare. La gravidanza non è stata un periodo felice, non ero me stessa. Alla fine, ho fatto pace con tutte le mie paure e quando sono nati i miei figli è nato un amore fortissimo
Non fosse bastato tutto ciò, la Ferrari è stata anche vittima di molestie sul lavoro. Lei che ha scelto un mestiere che anni fa era prettamente maschile, lei che era una mosca bianca in un mondo fatto di uomini, soprattutto quello dello sport, ha dovuto mandar giù bocconi amari:
A me è capitatomoltissime volte. Chi dice che non succede è ipocrita perché è un mondo maschile. In tutti gli ambienti lavorativi le donne purtroppo devono fare i conti con delle proposte spiacevoli