La partita più violenta del calcio sudamericano, e presumibilmente di quello mondiale, si è giocata il 17 marzo 1971. Si è giocata Boca Juniors-Sporting Cristal…
Il Boca Juniors era ancora alla ricerca del suo primo successo in campo internazionale. In quanto vincitore del Campeonato Nacional del 1970, si era però garantito la partecipazione alla Libertadores del 1971.
Da sempre suddiviso in gironi, il primo turno aveva visto i Xeneixes sorteggiati insieme ai connazionali del Rosario Central e a due compagini peruviane: Sporting Cristal e Universitario de Lima. La classifica dopo tre turni vedeva davanti l’ Universitario con 4 punti, e a seguire Boca e Cristal con 3, quindi il Rosario con 2.
Nel quarto turno era in programma, alla Bombonera Boca Juniors–Sporting Cristal. I peruviani si presentarono con la stessa formazione vittoriosa dell’ andata, e la ferma intenzione di portare a casa almeno un punto.
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La gara, una delle prime trasmesse in chiaro dalla tv peruviana, era fondamentale soprattutto per il Boca. L’avvio per gli argentini fu però da incubo: al 12′ Orbegozo gelò la Bombonera, portando in vantaggio i peruviani. Giusto il tempo di rimettere in ordine le idee e il Boca rialzò la testa: prima pareggiò con Jorge Coch e poi toccò ad Ángel Clemente Rojas segnare il punto del sorpasso.
All’intervallo il Boca conduceva per 2-1 e la strada sembrava spianata, ma c’era ancora tutta la ripresa da giocare. I peruviani non mollarono, e al 70′ vennero premiati con il gol del 2-2. In quel preciso istante cambiò inesorabilmente l’inerzia della partita: il pareggio per il Boca equivaleva ad una condanna. Non è difficile immaginare il copione dei minuti finali, con il Boca all’assalto e i peruviani asserragliati all’interno dell’area di rigore. Su uno degli attacchi argentini, a sei minuti dal triplice fischio, avvenne il fattaccio: Roberto Rogel, difensore convertito per l’occasione in attaccante aggiunto, cadde in area dopo un lieve contatto con il peruviano Fernando Mellán. I giocatori del Boca invocarono a gran voce il calcio di rigore, ma l’arbitro uruguaiano Alejandro Otero lasciò correre, provocando la collera della Bombonera.
La situazione precipitò del tutto quando senza apparente motivo Rubén Suñé sferrò un pugno ad Alfredo Quesada. Da questo momento la partita dei gironi della Libertadores lasciò spazio alla violenza e il campo da gioco si trasformò in un ring a cielo aperto. Tutto intorno era una gigantesca rissa. Calci, pugni a volontà e mosse da kung fu. Il capitano del Boca sradicò una delle bandierine del calcio d’angolo e inseguì minaccioso Gallardo nel tentativo di colpirlo. A rimetterci di più, però, sarà proprio il capitano degli Xeneixes. Gallardo lo raggiunse infatti al volto con un calcio volante, procurandogli la frattura di uno zigomo.
Peggio andò a Orlando de la Torre: accerchiato da diversi giocatori del Boca, il difensore peruviano riuscì ad uscire miracolosamente incolume dalla mega-rissa, ma perse la madre, colpita da infarto mentre guardava la partita alla tv. Sedati un pochino gli animi, grazie anche all’intervento della polizia, l’arbitro Otero non fece sconti a nessuno o quasi: espulse negli spogliatoi ben 18 giocatori, prima di sospendere la partita e ripararsi egli stesso dalla furia della Bombonera.
A fine partita i protagonisti della rissa vennero arrestati. La partita venne vinta a tavolino dallo Sporting ed il Boca fu bannato dalla competizione…