Narciso Pezzotti, storico vice allenatore della Sampdoria di Boskov, è tornato a parlare del suo periodo in blucerchiato
Narciso Pezzotti è un uomo che ha vissuto trionfi e sconfitte nell’ombra. Lontano dalle luci dei riflettori, come ammette lui stesso, nell’intervista rilasciata al sito ufficiale della Sampdoria. Genova non è stata soltanto una tappa della sua carriera, Genova è la città di Narciso Pezzotti: “E tornare a vedere la Sampdoria è sempre una gioia”.
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Nell’intervista Pezzotti racconta dell’evoluzione della squadra blucerchiata fin dal suo arrivo nel 1984 con Bercellini
:”Arrivo a Genova nel 1984 insieme a Bercellini, da Torino. Abbiamo trovato un ambiente che doveva diventare grande e si percepiva questa voglia, grazie all’entusiasmo del presidente. Si stava creando qualcosa di grande, era il tempo della semina di Mantovani, che nel frattempo aveva già iniziato a raccogliere i primi frutti. La Sampdoria giocava già un calcio bellissimo all’epoca, forse il migliore della sua storia”.
Sulle vittorie e le sconfitte
: “Per noi ogni tappa era una soddisfazione e un godimento, abbiamo fatto 3 finali europee in tre, quattro anni è una cosa inimmaginabile. Peccato perché è mancata la ciliegina sulla torta, parlo di Londra, quella sarebbe stata la nostra consacrazione a livello mondiale. Lo scudetto, invece, è stato il frutto del lavoro iniziato e voluto dal presidente Mantovani”.
Il suo rapporto con Genova e la Sampdoria:
“Ogni volta che torno qui a Genova è come tornare a casa. Ogni volta che vedo i colori della Sampdoria, lo stadio, rivivere certe emozioni, questa è casa mia. E’ chiaro che vedere la Sampdoria è sempre un piacere”.