In attesa di sapere se potrà ripartire, la Premier League pensa a come organizzare il finale di campionato: otto stadi in cui giocare le 92 partite rimanenti
Il futuro della Premier League potrebbe giocarsi intorno a due date e otto stadi. Le date sarebbero quelle dell’8 maggio, quando verrà presa una decisione su come e quando riprendere, e del 12 giugno la data della probabile ripresa. Ma perché otto stadi? L’idea della Premer sarebbe quella di concentrare le 92 partite rimanente in otto stadi, in un’organizzazione che richiama quella dei mondiali.
Wembley, Twickenham e il London del West Ham a Londra, l’Amex a Brighton, il St.Mary’s a Southampton, l’Elland Road a Leeds, il Pride Park a Derby e il City Ground a Nottingham. Questi sarebbero gli otto impianti scelti per la volata finale in Inghilterra.
L’idea sarebbe quella di giocare lontano dai centri cittadini in stadi sanificati di continuo e di creare tre zone in cui concentrare le venti squadre. Un vero e proprio ritiro, in stile mondiale. Il tutto potrebbe essere possibile dovendo tenere in considerazione anche la ricezione alberghiera, gli spazi per muoversi e le strutture che dovranno accogliere i giornalisti e gli operatori: settanta legati alle tv con i diritti, trenta stampa/web.
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Un tentativo, un’idea – la più gradita a polizia e autorità – per contenere le perdite. Perdite che, al momento, sono di circa 10 milioni di euro per ogni settimana di break per ognuno dei club di Premier League.