Giovedì 21 marzo confronto tra Edoardo Garrone ed Emanuele Orsini per la presidenza di Confindustria, ma non cessano le polemiche per l’esclusione di Gozzi
Si avvicina il giorno del confronto diretto tra Edoardo Garrone ed Emanuele Orsini per la corsa a diventare il prossimo uomo alla guida di Confindustria. L’ex patron della Sampdoria sfida il presidente uscente e giovedì 21 marzo i due illustreranno i rispettivi programmi, passaggio dirimente prima della votazione finale del prossimo 4 aprile.
La corsa è diventata a due, anche se non cessano le polemiche per l’esclusione del presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, patron anche della Virtus Entella. Insieme a Garrone era l’uomo nuovo che si proponeva come alternativa a Orsini, ma è rimasto fuori dal conteggio dopo che la commissione dei saggi (che renderà note le ragioni della scelta proprio il 21 marzo con una relazione) sembra abbia rilevato un sostegno inferiore al 20%, il minimo per essere ammessi alla votazione finale.
Alcuni industriali avevano inviato delle lettere esprimendo contrarietà sull’estromissione di Gozzi, il cui entourage continua ad affermare che la soglia del 20% dei consensi sia già stata ampiamente raggiunta.
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A queste lettere ha risposto duramente il collegio speciale dei probiviri, che hanno respinto al mittente le critiche. Anzi, hanno criticato severamente le pressioni indebite esercitate sul meccanismo di selezione dei saggi e della votazione di Confindustria, evidenziando come si tratti di un danno alla credibilità del sistema.
Insomma, a solo un giorno dal confronto faccia a faccia tra Garrone e Orsini, non accennano a diminuire le polemiche di Gozzi e degli industriali che, privatamente, hanno comunicato a Confindustria il dissenso per la sua esclusione. Tutti quanti attendono il 21 marzo, anche solo per capire quali ragioni hanno indotto i saggi a non ammettere al voto il presidente della Virtus Entella.