Anche contro la Reggiana la Sampdoria è stata penalizzata da un cartellino rosso, ma Semplici difende Niang: l’attaccante non ha toccato l’avversario
Altra partita, altra espulsione per la Sampdoria. È l’ottava in questa Serie B, la quinta nelle ultime sette partite, e il record di squadra con più rossi resta saldo nelle mani di Leonardo Semplici. Che però, questa volta, non ci sta. A differenza delle precedenti, come le espulsioni di Ebenezer Akinsanmiro, di Ronaldo Vieira, Di Alex Ferrari e di Fabio Depaoli, quella di Mbaye Niang non la ritiene corretta. E difende il suo giocatore.
L’attaccante, un minuto dopo il suo goal del momentaneo 2-1, ha tentato di prendere il pallone all’avversario con una scivolata, giudicata fallosa dal direttore di gara Livio Marinelli. Che ha quindi estratto il secondo giallo per la punta da tre goal con la maglia blucerchiata. Il Var non ha potuto intervenire perché si trattava di seconda ammonizione, e non di rosso diretto. Ma Semplici, nel post partita, si dice più che perplesso:
Sull’espulsione devo dire che Niang non ha colpito l’avversario, mi dispiace perché l’inerzia era tornata a favore nostro, ma abbiamo raddrizzato una partita che non stavamo interpretato nella giusta maniera
Reggiana-Sampdoria, Semplici: “Niang non tocca l’avversario. Il finale poteva essere diverso”
Reggiana-Sampdoria, Leonardo Semplici difende Niang: il rosso è un errore…
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Sollecitato dalle domande dei giornalisti, Semplici ha poi raccontato di aver parlato con l’arbitro, che però era convinto che Niang avesse toccato l’avversario. Ma, dopo aver rivisto il replay, lo staff della Sampdoria ha visto che non c’è alcun contatto tra i calciatori coinvolti. E il tecnico blucerchiato si dice dispiaciuto, perché la situazione si stava facendo favorevole alla sua squadra:
L’arbitro a fine partita ha detto che Niang aveva colpito l’avversario e non il pallone, io non l’ho rivista ma mi hanno detto che non l’ha proprio toccato. Dispiace che una partita così importante possa essere determinata da un errore. Che capita, anche noi allenatori ne facciamo. Però vai a giudicare il finale di una partita che in quel momento poteva essere forse diverso