Espulsione per secondo giallo per Mbaye Niang contro la Reggiana: ecco perché il VAR non è intervenuto per la Sampdoria
La Sampdoria ha terminato in dieci anche contro la Reggiana. Sembra incredibile, ma i blucerchiati proprio non riescono a finire una partita in parità numerica. Per la quarta volta nelle ultime sette la squadra di Leonardo Semplici ha chiuso senza un uomo (a Bolzano addirittura senza due). Un altro doppio giallo su cui il VAR non ha potuto niente.
Al 24′ del secondo tempo Mbaye Niang, che aveva appena segnato il goal del 2-1, è intervenuto in scivolata su Meroni. L’attaccante era già stato ammonito e l’arbitro Marinelli di Tivoli ha pensato di sanzionarlo una seconda volta, convinto del tocco – in ritardo – sul calciatore della Reggiana. Un tocco che in realtà non c’è stato.
Reggiana-Sampdoria, il protocollo VAR
Reggiana-Sampdoria, espulsione per Mbaye Niang: ecco perché il VAR non può intervenire
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E il VAR? Il VAR, per come è stato pensato il protocollo, non può intervenire sulle seconde ammonizioni. Paradossalmente sarebbe stato meglio un rosso diretto, su cui sarebbero potuti intervenire da Lissone per invitare Marinelli a un’on field review. Così, invece, niente.
La Sampdoria ha subito un’ingiustizia. E ha subito anche la beffa di una spiegazione, nel finale, tutt’altro che convincente. Come affermato da Leonardo Semplici:
Mi dicono che Niang non abbia proprio colpito l’avversario. Mi dispiace essere rimasti in dieci perché a quel punto la tendenza era tornata a favore nostro… Ho parlato con Marinelli a fine partita, prima mi ha detto che l’aveva colpito, poi che l’aveva colpito dopo avere colpito il pallone..