La favola del Renate, che sogna la Serie B con Aimo Diana alla guida e una gestione oculata dei pagamenti: nel mirino il derby con il Monza di Berlusconi
In Serie C c’è una squadra che sta provando a scrivere la propria storia e quella del suo comune. Un comune che conta appena 4.000 abitanti, uniti da un sogno: la Serie B. Il Renate allenato dal grande ex Sampdoria Aimo Diana, è in testa al Girone A della Serie C con 42 punti in 19 partite: due lunghezze sopra il Como, secondo.
Il Renate è una squadra diversa da tutte le altre. È una squadra che non ha una tifoseria organizzata, anzi, i suoi tifosi sono banda di pensionati più simili agli umarell che agli ultrà da curva. C’è l’ottantanovenne Augusto Pellizzoni, detto “il Pellizza” o Carluccio Crippa, ex Torino e papà di Massimo, ex compagno di Maradona al Napoli. A Renate si respira un’aria diversa, un’aria da società con pochi soldi, ma organizzata in modo perfetto.
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In undici anni di Serie C mai una penalizzazione per i mancati pagamenti. Grazie a una gestione oculata del presidente Luigi Spreafico: “Il calcio è un hobby, mi tiene occupato la domenica. Non mi ricordo da quanti anni sono presidente, saranno 20 o 25″. Ha detto a Il Giornale. “Noi non siamo abituati a vincere, ma lavoriamo bene perché abbiamo passione. Con il nostro budget minimo, se non fossimo organizzati non saremmo arrivati fin qui”.
L’anno scorso la promozione sfumò per colpa del Novara, durante i playoff di una stagione condizionata dal Covid, in cui a trionfare furono i rivali del Monza. Il sogno sarebbe quello di incontrarli in Serie B, per un derby molto acceso. Un derby che la stagione passata, il Renate pareggiò 2-2 dopo esser stato in svantaggio per 2-0 fino al 93′. La rimonta lampo fece anche andar via dallo stadio Silvio Berlusconi…non da poco insomma.