Nel Decreto Rilancio appena presentato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo un lungo tira e molla, c’è la c.d. “Norma Gravina”, che riforma la giustizia sportiva e cerca di prevenire i possibili ricorsi causati dal cambiamento delle regole per promozioni e retrocessioni.
L’articolo 211 quater del decreto legge che verrà varato dal Governo è stato reinserito all’ultimo, ma contiene una novità rivoluzionaria per il mondo dello sport e in particolare della giustizia sportiva.
Il testo amplia le possibilità delle federazioni sportive non soltanto nel senso di costruire una diga davanti alla di ricorsi
da parte delle società penalizzate dalla definizione delle classifiche nell’epoca dell’emergenza Covid, ma anche nell’organizzazione dei campionati che verranno.
La rubrica della norma già fa capire dove si andrà a parare: “Disposizioni processuali eccezionali per i provvedimenti relativi all’annullamento, alla prosecuzione e alla conclusione delle competizioni e dei campionati, professionistici e dilettantistici”.
Il testo non lascia poi dubbi: “In considerazione dell’eccezionale situazione determinatasi le federazioni sportive possono adottare, anche in deroga alle vigenti disposizioni dell’ordinamento sportivo, provvedimenti relativi all’annullamento, alla prosecuzione e alla conclusione delle competizioni e dei campionati”.
Ma la bomba arriva adesso: “Ivi compresa la definizione delle classifiche finali, per la stagione sportiva 2019-2020 nonché i conseguenti provvedimenti relativi
all’organizzazione, alla composizione e alle modalità di svolgimento delle competizioni e dei campionati per la successiva stagione sportiva 2020-2021”.
Gli effetti della riforma
Se la Federcalcio dovesse decidere di modificare i criteri per decidere per esempio retrocessioni e le promozioni avrebbe ampia legittimazione.
Quindi se la Sampdoria venisse penalizzata delle scelte federali, ad esempio con l’introduzione di un playout retrocessione che portasse effettivamente alla il club alla serie B, Ferrero vedrebbe compresse le sue possibilità di ricorso.
Questa riforma infatti toglie ben due gradi alla giustizia sporitva. Le società danneggiate si dovranno rivolgere direttamente e all’ambito del Collegio di Garanzia dello Sport, che prima era il terzo grado , ma ora diventa il primo e l’unico. Ristretti anche i termini per ricorrere ( 7 giorni ) e per la decisione (15 giorni).
A quel punto resterebbe solo la carta giustizia amministrativa, con TAR e Consiglio di Stato.
Secondo l’avvocato Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo, “siamo di fronte a una norma di carattere eccezionale, mai adottata prima nella
storia dello sport italiano, con la quale, di fatto, vengono attribuite alla Federcalcio amplissime prerogative ed il potere decisionale diretto, senza il preventivo
parere del CONI. Ciò accelererà le procedure e gli adempimenti. E’ il miglior provvedimento possibile da adottare in questa situazione.”
Di fatto le federazioni sportive maggiormente interessate dalle conseguenze del contagio avranno la tutela legislativa assoluta.
