Tra opposizioni forti e posizioni incerte, la Lega Serie A è spaccata sulla ripresa: le piccole lanciano la sfida alle grandi del calcio
Il calcio italiano è ancora diviso. Sebbene i presidenti della Serie A, nell’ultima riunione, abbiano votato all’unanimità per la ripresa del campionato, non tutti ne sono convinti. La votazione, infatti, è stata più un messaggio lanciato ai vari broadcaster, ma le posizioni sono diverse tra i presidenti della Lega.
Il gruppo della ripresa, guidato dal presidente federale Gravina e da quello della Lega Dal Pino, può contare sull’oltranzismo di Lotito e De Laurentiis. Ai presidenti di Lazio e Napoli si aggiungono anche quelli della Roma. Più caute Fiorentina, Juventus, Milan e Sassuolo. A favore di una ripresa, poi, ci sono le emittenti televisive, che non vogliono pagare l’ultima rata in caso di stop, e gli arbitri.
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Di contro c’è chi vorrebbe fermarsi, anche se le posizioni non sono così nette. C’è l’Inter di Zhang e Marotta, che, comunque, cerca di essere equilibrato per questioni istituzionali, e ci sono le due genovesi. I più restii alla ripresa sembrano essere il presidente del Brescia Cellino e quello dell’Udinese Pozzo. In molti non si stanno esponendo, ma è possibile che sottotraccia si muova qualcosa.
Anche i calciatori e i medici frenano, così come il Coni, che, con il suo presidente Malagò, accusa la Serie A di non aver predisposto un piano B. La Lega Pro ha già espresso il suo parere assolutamente negativo, mentre la Serie B si sta accodando alla Lega maggiore.
Tutto è incerto e, forse, da giovedì, dopo l’incontro tra Spadafora, la Figc e la Lega, si saprà qualcosa in più sul futuro di questo campionato.