Roberto Albisetti parla del momento che sta attraversando la Sampdoria, come un brutto film arrivato ai titoli di coda…
Roberto Albisetti, consulente aziendale, esperto di questioni societarie, docente universitario di economia e grande tifoso della Sampdoria ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito la momento che sta attraversando la società blucerchiata. Ecco le sue parole a Primocanale:
L’attuale Consiglio di amministrazione è stato oggetto di pesanti critiche, sia da parte di una fetta di opinione pubblica sia soprattutto da parte di potenziali acquirenti supportati da Edoardo Garrone che avrebbero voluto vedere assecondate le loro richieste, per esempio, di abbattimento “al buio” del capitale sociale. Il Cda poteva agire diversamente e, per dirla in maniera semplicistica, fare di più?
In questo scenario di crisi profonda e accelerata il Cda è sempre stato in difesa, perché purtroppo deve convivere con il conflitto di essere stato nominato da Vidal-Ferrero. Anche la decisione di richiedere la “composizione negoziata di crisi” è un atto coraggioso e forse l’unico per prendere tempo. La speranza è che non sia un armistizio prima della resa, perché la strada è in salita. Se non funzionasse, la Sampdoria UC 1946 sarebbe finita. Perché le banche creditrici vogliono quattrini dalla Samp e non certo aumentare la loro esposizione con la società concedendo nuovi prestiti. Questa è la lettura corretta di quanto sta succedendo in questi giorni.
Le ristrutturazioni di cui parliamo da tempo (turn around) funzionano così. I creditori spingono per vendere in saldo le attività del debitore in crisi, come tutti i giocatori di proprietà vendibili. Mentre presto potrebbero anche proporre di vendere il marchio e gli immobili del centro sportivo di Bogliasco (anche con vendita a un terzo, che poi riaffitta) che non a caso nel linguaggio finanziario chiamiamo assets stripping, ossia spoliazione del patrimonio. Che è la liquidazione prima di chiudere bottega.
Castello di carte di debito
Sampdoria, Roberto Albisetti: titoli di coda su questo brutto film…
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In parallelo alle questioni finanziarie ci sono quelle sportive a rendere più complicato il quadro. Da tifoso come la vive?
E’ una situazione avvilente per chi ha vissuto il passato glorioso della Samp. I tifosi dimostrano tutte le domeniche che giustamente non intendono accettare questa condizione di pre liquidazione, perché per loro la Samp ha un valore intangibile altissimo, al quale il mercato finanziario non dà valore. Qui il rischio è enorme e credo si stia sottovalutando anche l’aspetto dell’ordine pubblico. Migliaia di persone sono molto scontente, si sentono scippate di qualcosa che considerano di loro appartenenza.
Esiste ancora una speranza di salvezza per la Sampdoria o bisogna prepararsi al peggio?
Dobbiamo allontanarci per un momento dagli errori del 2014 e sperare che prima dei titoli di coda di questo brutto film, prima che il castello di carte del debito crolli, intervenga Merlyn-Garrone o altri con lo stesso Dna e che rilevino il controllo della società. A Genova ci sono imprenditori che possono mettere un po’ di soldi freschi per tranquillizzare le banche e iniziare la ripartenza. Questo oggi mi sembra il miglior scenario, forse l’unico, sperando di poter iniziare la rifondazione della squadra dalla B.