L’ex calciatore del Milan Robinho è stato condannato per stupro. L’Italia ha chiesto l’estradizione ma il Brasile lo difende. Cos’è successo
Robinho ha fatto perdere le sue tracce. Che fine ha fatto l’ex calciatore del Milan, condannato in Italia per stupro? Nella società rossonera, come riferisce il Corriere della Sera, nessuno sa più niente di lui. Anche i suoi numeri di telefono che erano in loro possesso sono disattivati ormai da un pezzo. Nel nostro Paese, che tanto lo ha amato, il piede ormai non lo può più mettere: se dovesse farlo verrebbe immediatamente arrestato, perché la giustizia lo ha condannato a nove anni di carcere.
Oggi il calciatore è stato abbandonato da tutti: dai suoi ex compagni di squadra, che non lo hanno più cercato in questi anni, dagli sponsor, dai suoi stessi amici. Nessuno ha più voluto sapere di lui, nessuno ha più chiesto di lui. L’unica cosa che si sa è che Robinho vive da tempo viva in Brasile, in una villa nello Stato di San Paolo dove, come riferisce il quotidiano di via Solferino, “ha una piscina con il suo nome sul fondo e un muro zeppo di magliette che ripercorrono la carriera“.
Da quando è tornato in Sudamerica fa una vita ritirata, normale verrebbe quasi da dire, insieme alla moglie Vivian Guglielmetti, che conobbe quando era un ragazzino e che ancora sta al suo fianco, nonostante tutto. Nonostante lo stupro per cui è stato condannato e nonostante l’accusa di violenza sessuale per un altro presunto stupro ai danni di un’altra ragazza in una discoteca di Leeds. Ma per quest’ultimo fatto è stato prosciolto.
La vicenda di Robinho
Robinho condannato per stupro, mail Brasile lo difende. Cos’è successo
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Era la notte del 22 gennaio 2013 e l’attaccante del Milan avrebbe abusato sessualmente di una ragazza albanese insieme ad altre cinque persone. Tutto è avvenuto a Milano, in un locale alla moda.secondo quanto ricostruito dal pubblico ministero, il giocatore e i suoi amici avrebbero indotto la giovane donna a bere a tal punto da ubriacarsi, perdere coscienza e la capacità di opporsi a qualcosa che non avrebbe voluto.
Oggi la giustizia ha fatto il suo corso e la cassazione si appresta a chiedere l’estradizione del brasiliano.ma lui è “protetto“ dal suo paese: il Brasile vieta infatti per i propri cittadini l’estradizione. Ma il risultato non cambia: robinho è stato giudicato colpevole e qualora dovesse tornare in Italia per lui scatterebbero immediatamente le manette e si aprirebbero le porte del carcere.