La Sampdoria è ai playoff, l’obiettivo minimo è raggiunto ma Pirlo non si accontenta e non si nasconde più e punta alla Serie A
Obiettivo raggiunto. Quello minimo, sofferto sì ma solo il primo passo. Andrea Pirlo ha un’espressione in faccia che è un misto di soddisfazione (grande e visibile) e consapevolezza che ora comincia un’altra parentesi di stagione per la sua Sampdoria. Quella più importante.
Il risultato contro la Reggiana spalanca la porta dei playoff per i blucerchiati, che ora non possono più tirarsi indietro. Pirlo vuole andare in Serie A, ha sempre avuto le motivazioni di farlo, quelle di inseguire un sogno:
Basta giocare in questo stadio e ti motivi da solo. Quando arrivi a giocarti un sogno le motivazioni vengono da sole, l’appetito vien mangiando, quando hai qualcosa da conquistare il piacere di fare le partir diventa maggiore sono queste le partite che hai voglia di giocare, ora la condizione è crescita e quindi non dobbiamo nasconderci, se giochi i playoff vuoi andare in Serie A
Matteo Manfredi, da quando è diventato ufficialmente presidente della Sampdoria, ha sempre parlato dei playoff come obiettivo stagionale. Ma in realtà era questo anche quando è cominciata la stagione, dal ritiro di Livigno fino a quel momento in cui i blucerchiati erano penultimi in classifica. Rivela Pirlo:
Abbiamo raggiunto l’obiettivo minimo dopo stagione lunga e faticosa. L’obiettivo era questo già dal ritiro anche se lo dicevamo sottovoce, siamo riusciti con un turno di anticipo a centrarlo e ci fa molto piacere. Adesso però il torneo non è ancora finito abbiamo la possibilità di guadagnare un’altra posizione che per noi vuol dire tanto. Già da domani ci dobbiamo preparare per andare a giocare a Catanzaro, cambierebbe tanto giocare in casa con due risultati a favore, sarebbe perfetto. Ma già l’obiettivo minimo è raggiunto
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La Sampdoria aveva già le sue motivazioni, le portava dentro da inizio stagione e questa finale doveva vincerla. Voleva vincerla. Una spinta fondamentale, però, è arrivata anche dallo stadio, un Luigi Ferraris tutto vestito di blucerchiato che ha dato una spinta fortissima in direzione playoff:
Oggi è stato veramente bello e anche prima della partita, all’arrivo del pullman ci hanno aspettato 2000 tifosi ci hanno dato la carica giusta, i giocatori l’hanno sentita e si è visto, abbiamo fatto un primo tempo di grande concentrazione, intensità. Poi dopo metà secondo tempo siamo calati un po’ fisicamente, poi è subentrata un po’ di paura di non portarla a casa e le energie non erano più quelle di inizio partita, sapevamo che la Reggiana sarebbe venuta a fare la sua partita, hanno giocato un campionato straordinario ma oggi per noi era troppo importante per non vincerla
E, naturalmente, anche l’emozione per aver assistito al saluto del Ferraris a Sven-Goran Eriksson ha fatto la sua parte:
Ci ha fatto molto piacere vedere una leggenda del calcio mondiale qui, insieme ai suoi ex calciatori anche loro leggende del nostro calcio. Per lui quelli a Genova sono i 5 anni più belli della sua carriera e ci ha fatto capire cosa vuol dire giocare per la Sampdoria e allenare la Sampdoria