Attilio Lombardo non dimentica mai la Sampdoria e l’epoca di Mantovani: l’idea di riviverla, anche in nome di Luca Vialli, è sempre presente…
La Sampdoria rimane un ricordo indimenticabile per Attilio Lombardo. Anche a Riad, dove vive in quanto collaboratore di Roberto Mancini, c.t. dell’Arabia Saudita, “popeye” pensa sempre ai blucerchiati. Che ha visto, inoltre, dal vivo, in occasione della partita con il Sudtirol:
Sono a Genova per una breve vacanza, lunedì riparto per l’Arabia. Sono nonno da poco, sono venuto a trovare il mio nipotino Pietro, figlio di Mattia. Da un lato capisci che sei diventato vecchio, dall’altro torni giovane, rivivo i momenti da neo-papà. Sono felice. L’importante è che il bimbo stia bene. E che sia sampdoriano. Lo hanno già vestito di blucerchiato.
Sampdoria, Lombardo: cerchiamo sempre di fare qualcosa per questi colori
Sampdoria, Attilio Lombardo: l’idea di Luca Vialli? In futuro chissà…
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Al Secolo XIX, Attilio Lombardo confessa, poi, che l’idea di fare per la Sampdoria ciò che aveva in mente Luca Vialli c’è sempre. I compagni della Sampd’oro sono legati a quegli anni magici e indubbiamente, se si parla di calcio il riferimento è a quell’epoca d’oro. Quella di Paolo Mantovani. L’obiettivo di farla rivivere c’è. Per ora con la mente, ma in futuro…
Se parliamo di calcio tra noi il primo pensiero è la Samp di quegli anni. E la Samp in generale, questi colori, l’ambiente, il nome. E quando sei a Marassi ti viene ancor più voglia di essere presente in situazioni anche diverse. Ognuno di noi cerca di fare qualcosa, per ora siamo solo tifosi ma se un giorno ci sarà la possibilità ben venga: amiamo la Samp e il modo di fare dei suoi grandissimi tifosi. Siamo presenti con la mente per ora. In futuro chissà.
Nonostante l’addio di Marco Lanna, all’interno della Sampdoria rimangono nomi legati a quell’epoca. A cominciare dal direttore sportivo Andrea Mancini, che porta avanti il nome del padre, per proseguire poi con Giovanni Invernizzi, che si occupa de settore giovanile:
C’è ancora Invernizzi nel settore giovanile. C’è Andrea Mancini che abbiamo visto nascere: non credo gli pesi il cognome, sta facendo molto bene in un ruolo non facile. E spero ci sia sempre qualcuno dei nostri anni a rappresentare amore e continuità.