Mercoledì i giocatori della Sampdoria potranno allenarsi, individualmente, a Bogliasco in uno scenario che ha aspetti assurdi
Dal 4 maggio per i giocatori delle squadre di Serie A è possibile allenarsi nel proprio centro sportivo. Rigorosamente da soli, senza contatti con i compagni e senza usufruire dei locali del centro. Si arriva già cambiati, si entra, ci si allena e si torna a casa per la doccia. Il Sassuolo ha già sperimentato, la Sampdoria ci proverà mercoledì, mentre il Genoa ha ritenuto questo approccio ridicolo e attenderà il nuovo protocollo medico.
Lo scenario che si vedrà a Bogliasco sarà ai limiti della realtà: giocatori che, invece di correre in strada o al parco, potranno correre sul campo. Ma come funziona? Un calciatore che vuole allenarsi chiama l’addetto alla sicurezza del Mugnaini che gli apre il cancello, posteggia la macchina vicino al campo e, già con la tuta d’allenamento, entra in campo. Deve portare con sé la propria acqua o bevanda energetica e avrà a disposizione solo un presidio medico, in caso di eventuali infortuni.
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Prima di scegliere dove allenarsi, deve guardare se ci sono altri compagni presenti e prestare molta attenzione a correre lontano dagli altri. I campi sono grandi, quindi il distanziamento è più facile ed è necessario prestare tutte le attenzioni per evitare un contagio proprio in questa situazione.
Per almeno due settimane, quindi, lo scenario a Bogliasco sarà di giocatori sparsi della Sampdoria per i campi che si allenano in ordine sparso in attesa di un protocollo per gli allenamenti collettivi.