Bruno Fernandes sta facendo sognare i tifosi dei Red Devils a suon di goal, peccato che alla Sampdoria Giampaolo non lo vedesse bene
Il fantasista portoghese in forza al Manchester United è l’attuale asso nella manica dei Red Devils con 63 presenze e 35 goal. Inizia così il racconto di Bruno Fernandes fatto durante un’intervista per Gazzetta dello Sport:
Per me il 2020 è stato particolare. Dal punto di vista professionale, è stato il miglior anno in assoluto: il trasferimento allo United, la Premier, 12 mesi di soddisfazioni sul campo
Ma nelle sue migrazioni ha soggiornato anche a Genova, in casa Sampdoria, dove non è ricordato per aver fatto faville. Vestì il blucerchiato nella stagione 2016-2017:
Ero giovanissimo, dovevo completare la crescita fisica, passavo da un paese all’altro. In Italia non mi sono affermato completamente perché la figura del trequartista nel vostro calcio non ha vita facile. La storia di Dybala mi pare illuminante
LEGGI ANCHE Sampdoria, rivoluzione in panchina: via Ranieri, torna Mihajlovic?
Sampdoria, Bruno Fernandes al top e non per Giampaolo
Con la Sampdoria 35 presenze totali e solamente 5 reti, tutte realizzate in Serie A. Quella fu una delle innumerevoli annate anonime del Doria, terminata in fine al solito 10° posto in classifica senza infamia e senza lode.
C’è da chiedersi come mai la società non sia riuscita a valorizzare un talento come quello del portoghese. C’è da chiedersi come mai Marco Giampaolo non riuscisse a vederlo e ad inserirlo nei suoi cervellotici schemi. Un talento che è stato immolato nel tritacarne delle plusvalenze, come ormai consolidata consuetudine della gestione Ferrero.
La Samp lo prese dopo le 3 stagioni passate ad Udine dove realizzò 95 presenze e 11 goal in totale. Poi dopo una sola annata in blucerchiato lo cedette per 8,5 milioni allo Sporting Lisbona. Lì sbocciò definitivamente dopo l’apprendistato italiano.
Anche se, al di là tutto, il ricordo della riviera ligure e degli esordi nella massima serie lo accompagnano ancora oggi con grande positività:
I ricordi più belli? Gli esordi con le maglie che ho indossato. Il primo goal in A, al San Paolo, intitolato ora a Maradona. Gli amici e la nascita di mia figlia a Genova